The head: late 2nd — early 3rd cent. CE, the bust is modern. Inv. No. 258.Rome, Vatican Museums, Pius-Clementine Museum, Round Room, 23Photo by Sergey Sosnovskiy
Colossal head of a member of the imperial family or of a courtier (Plautianus?), so-called Pertinax.
The head: late 2nd — early 3rd cent. CE, the bust is modern.
Rome, Vatican Museums, Pius-Clementine Museum, Round Room, 23
(Roma, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino, Sala rotonda, 23).
SR 23. Testa colossale di membro della famiglia o della corte imperiale (Plauziano?) considerato “Pertinace” (fig. 42)
Era conservata nel Palazzo Nuñez Torlonia a via Condotti e, nel 1791, è stata venduta ai Musei da Liborio Gernieri. Il busto è moderno e sono integrati il naso, il sopracciglio destro, le orecchie ed inserti minori; il retro non è rifinito. La struttura della testa è massiccia e di forma rettangolare, i capelli sono distinti in piccole e fini ciocche lisce, la fronte è ampia e solcata da due rughe, gli occhi sono ravvicinati e segnati agli angoli da altre due profonde rughe, i baffi e la barba presentano ciocche fluenti e mosse. Lo stile del ritratto risulta affine a lavori della fine del II — inizi III sec. d. C. e le dimensioni del volto appaiono compatibili con i ritratti di imperatori, ne consegue che sembrerebbe probabile il riconoscimento di uno degli imperatori che governarono in province dell’impero romano nel 193 d. C. e negli anni immediatamente successivi. Il confronto della testa con le monete di Pertinace, con cui condivide soprattutto l’età matura e la base della fronte (l’etmoide) prominente, sembrano però far respingere l’identificazione con questo imperatore, che appare con l’aspetto camuso, i capelli molto ricci e la barba più lunga e fluente; gli altri imperatori coevi (Clodio Albino, Pescennio Nigro, Didio Giuliano, Settimio Severo) appaiono del resto ancor più dissimili. Per l’identificazione del personaggio ritratto, di cui per altro non si conoscono altre repliche, bisognerà quindi rivolgersi altrove, considerando le fisionomie non definite sia di membri illustri della famiglia imperiale dei Severi — come Giulio Avito Bassiano (marito di Giulia Mesa), Sestio Vario Marcello (padre di Elagabalo), Gessio Marciano (padre di Alessandro Severo) — che di personaggi di altissimo rango a corte — come Caio Fulvio Plauziano (il potentissimo console e prefetto del pretorio sotto Settimio Severo) —
G. Lippold, Die Skulpturen des Vatikanischen Museums, III 1, Berlin 1939, p. 148 n° 556 tav. 45;
B. M. Felletti Maj, Museo Nazionale Romano. I Ritratti, Roma 1953, p. 117;
W. Helbig, Führer durch die öffentlichen Sammlungen klassischer Altertümer in Rom, I, (4a ed.), Tübingen 1963, 52;
C. Pietrangeli, La provenienza delle sculture dei Musei Vaticani, in Bollettino dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie, VII, 1987, p. 138 n° 556;
D. Kreikenbom, Griechische und römische Kolossalporträts bis zum späten ersten Jahrhundert nach Christus, Berlin—
© 1999. Description: G. Spinola. Guide cataloghi Musei Vaticani, 4. Il Museo Pio Clementino, 2. Città del Vaticano, Roma, 1999, p. 266—267, cat. no. SR 23.