Caligula

L’autenticità del busto è stata messa in discussione nel secolo scorso da alcuni studiosi, che non riconoscevano nel bel volto i tratti negativi descritti dalle fonti antiche. L’imperatore Caligola (12—41 d.C.) discendeva direttamente da Giulio Cesare e regnò per circa quattro anni; gli storici dell’epoca, quasi sempre filo-repubblicani, ne mettono in evidenza il brutto aspetto e la ferocia e indulgono nel raccontare la sua megalomania e la sua violenza. Fu ucciso in una congiura di palazzo e le sue immagini vennero distrutte. Abbiamo quindi poche testimonianze del suo aspetto, se si eccettuano i ritratti monetali: l’opera di Venezia lo raffigura ancora giovane, prima della dignità imperiale e pettinato come Tiberio, con le ciocche che divergono alla fronte e si riaffrontano sulle tempie. Il busto ha delle analogie con alcune opere, quali l’esemplare di provenienza tracia del Louvre, la testa del Museo di Trieste e alcuni ritratti bronzei. Le caratteristiche formali del pezzo conducono allo stile dell’ultimo periodo tiberiano. Il marmo è stato probabilmente rilavorato in epoca moderna, come lascerebbe pensare l’ottimo stato di conservazione: il busto, lavorato con racemi e una testa di Medusa, si deve sicuramente a un restauro cinquecentesco, attribuibile alla cerchia dei Lombardo.