151. Busto con testa del c. d. Severo Alessandro (inv. 1914, n. 237)

Marmo italico: alt. m. 0,645; della parte antica m. 0,295.

Sono di restauro moderno: parte del labbro superiore, metà dell’orecchio destro, margine esterno del sinistro, tutto il collo. Sono stati profondamente rilavorati il naso, le labbra, il mento, un po’ meno le guancie. Subfrattura alla base del collo di restauro (?). Il busto loricato è moderno. Supporto in portoro con iscrizione nel plinto: ALEXANDER·SEV.

Era in passato, come oggi, nel III Corridoio.

Per J. Bernoulli è in relazione con i migliori ritratti di Severo Alessandro (già D. aveva accettata l’identificazione tradizionale), ma è certamente più tardo e quindi non rappresenta affatto questo imperatore, come ha rilevato anche di recente B. M. Felletti, la quale ravvisa un tipo semitico. Nonostante la profonda rilavorazione, che potrebbe a prima vista far dubitare dell’autenticità, il ritratto degli Uffizi si classifica con precisione. Esso è visibilmente assai simile a una testa delle Terme rinvenuta recentemente a Roma⁽¹⁾ e che corrisponde alle tendenze verso il rendimento stereometrico dell’arte tetrarchica, con influenze certamente orientali. La testa è già geometrizzata⁽²⁾ e frontale e lo sguardo, che nella testa delle Terme dissimula la geometrizzazione essendo diretto a destra, qui è fisso in avanti, e fissa pertanto la visione frontale. Il ritratto delle Terme presenta un’accentuata stempiatura, che in quello di Firenze è semplicemente accennata. Il soggetto qui è certamente più giovane. Non sarebbe eccessivo credere che le due teste rappresentino lo stesso personaggio.