
Eastern part of Necropolis outside the Nucerian gate (South side of Via delle Tombe).
Pompeii
(Pompei).
9, 11. Due tombe gemelle con semplice facciata a timpano triangolare e recinto alle spalle. Una delle tombe appartiene ad Aulus Veius Atticus, un augustale, come risulta dall’iscrizione al centro del frontone. Egli dovette occupare tale carica nel 56-57 d.C. Sull’altra tomba, sulle pareti stuccate vi sono alcune iscrizioni rubricate: C. Munatius Faustus augustalis et paganus decreto decurionum sibi et Naevoleiae Tyche coniugi («Caius Munatius Faustus augustale e magister pagi, per decreto dei decurioni, per sé e per la moglie Naevoleia Tyche»). A Munatius Faustus fu concesso anche il bisellium (posto d’onore ai teatri), un’onorificenza concessa dai decurioni a uomini che avevano avuto particolari meriti nei riguardi della città. Sembra strano, ma sia lui che la moglie avevano un’altra e più lussuosa tomba fuori Porta di Ercolano, un cenotafio a forma di altare riccamente decorato. Tuttavia essi erano sepolti qui, a Porta Nuceria, perché nel recinto è stato trovato un cippo funerario con il nome di Munatius Faustus. Gli augustali, nella maggior parte dei casi ricchi liberti che con questa nomina, imperiale, entravano a far parte di una classe intermedia tra l’ordo decurionum e la plebs, erano spesso seppelliti a spese pubbliche, come nel caso, appunto, di Munatius Faustus. Le due tombe sono di tarda epoca neroniana.
15. Tomba con porta centrale in facciata avente stipiti in travertino, e due nicchie laterali affiancate da semicolonne. Le nicchie poggiano su un alto zoccolo. L’iscrizione al disopra dell’architrave ricorda che la tomba appartiene a Lucius Barbidius Communis, liberto di Lucius, magister del pago Augusto Felice Subuirbano, e alla moglie Pithia Rufilla, liberta di Publius. La tomba era stata costruita a spese di Vitalis e Ianuarius, a loro volta liberti di Lucius Barbidius. La costruzione è in opera laterizia con uso di abbondante malta. Tardo neroniana o flavia.
17. Tomba quadrangolare in laterizio con colonne angolari corinzie. Porta centrale con stipiti in marmo inserita in un arco. Al disopra dell’architrave è una cornice in laterizio sorretta da piccole mensole; sopra di essa è un tamburo circolare in opera reticolata. La tomba è di Caius Cuspius Cyrus, liberto di Caius, magister del pago Augusto Felice Suburbano, della moglie Vesuia Iucunda, e di Caius Cuspius Salvius, liberto di Caius, anch’egli magister del pago Augusto Felice Suburbano. I due uomini erano forse liberti dei Cuspii Pansae, una delle famiglie più ricche e potenti di Pompei in epoca neronianoflavia. A questo periodo risale la tomba.
19. Tomba con facciata stuccata e dipinta. Essa è divisa in zone da quattro semicolonne baccellate con capitelli corinzi. L’apertura centrale presenta un timpano. Ai lati, invece, ci sono archeggiature cieche con scene di giardino. L’architrave presenta una decorazione a girali. Al disopra dell’architrave è un’altra fascia con ai lati timpani triangolari in stucco. Flavia.
© 2002. Description: La Rocca E., de Vos M., de Vos A. Pompei. Mondadori, Milano, 2002, pp. 270—272.