Hadrian.
Venice, National Archaeological Museum
(Venezia, Museo archeologico nazionale).
41. Busto di Adriano (inv. n. 125).
Marmo greco: alt. totale m. 0,86; dal mento all’apice del capo m. 0,39.
Piccole stuccature moderne si notano sui capelli e sulle sopracciglia. Le superfici appaiono lievemente corrose. Sono di restauro: le punte dei riccioli scendenti sulla fronte, il naso e il busto con gran parte del collo. Il peduccio è in marmo greco venato.
Proviene dal legato Grimani del 1586. Si conserva nella sala IX del Museo.
p.62 Questa scultura, che rappresenta Adriano, non trova precisi confronti iconografici con altre teste o gruppi di ritratti riferiti all’imperatore, sì che il Wegner l’ha inclusa fra gli «Einzelstücke», dubbioso peraltro della sua autenticità, contrariamente a quanti precedentemente Panno accolta senza esitazione.
Certo che le superfici un po’ corrose dal tempo e il trattamento degli elementi fisionomici denotano scarsa sensibilità per il gusto della forma classica, cui è in genere ispirata la ritrattistica aulica del tempo, e torna quindi difficile inserire questo pezzo in un ben preciso schema precostituito.
Ma è in questa risultante, a mio avviso, la validità di tale opera, che manifesta, nel rendimento realistico-espressivo del modellato, una freschezza formale sostanzialmente aclassica sì, ma non per ciò priva di un certo significato e valore, e ci rammenta alla lontana i termini stilistici della corrente italica, amante appunto delle forme rudi, ma ricche di intenso contenuto umano. Infatti, il modellato e in particolare alcuni dati, quali le rughe sulla fronte e alla radice del naso e le guance leggermente infossate, palesano, senza nascondimenti o tentativi di idealizzazione, l’età matura dell’effigiato, che si presenta in tutta la sua realtà psico-fisica.
Il ritratto, che, per le dimensioni, doveva appartenere ad una colossale statua marmorea, può attribuirsi all’epoca tardo-adrianea o a poco dopo. A tale periodo converrebbero pure il rendimento della barba e dei capelli, l’indicazione plastica degli occhi con l’iride e le pupille incise e lo sguardo intento e serio.
H. Dütschke, Antike Bildwerke in Oberitalien, V, Leipzig 1882, p. 123, n. 311;
J. J. Bernoulli, Römische Ikonographie, II, 2, Stuttgart 1891, p. 114, n. 70;
G. Pellegrini, Descrizione degli oggetti antichi componenti la sezione classica del Regio Museo Archeologico di Venezia, vol. I, Venezia—
C. Anti, Il Regio Museo Archeologico nel Palazzo Reale di Venezia, Roma 1930, p. 123, n. 32;
B. Forlati Tamaro, Il Museo Archeologico del Palazzo Reale di Venezia, Roma 1953, p. 22, IX, n. 21;
M. Wegner, Die Herrscherbildnisse in antoninischer Zeit, Berlin 1939, pp. 29, 116.
Fot.:
Fotografia del Museo Archeologico di Venezia, 1381, 1827;
Aufnahme des deutschen archäologischen Instituts — Photographische Abteilung, Roma, 1938. 1123—
Fotografia Alinari, Firenze, 12886.
Data: museum annotation.
© 1968. Description: Traversari G. Museo Archeologico di Venezia. I ritratti. Poligrafico dello Stato, Roma, 1968. P. 61—62, cat. no. 41, ill. 41 a, b.