Marble.
3rd cent. CE. Inv. No. 98 (1914).Florence, Uffizi Gallery, Ricetto lorensePhoto by Ilya Shurygin
Sarcophage with the myth of Phaedra and Hippolytus (front panel).
Marble.
3rd cent. CE.
Florence, Uffizi Gallery, Ricetto lorense
(Firenze, Galleria degli Uffizi, Ricetto lorense).
255. Sarcofago: Mito di Fedra e Ippolito (inv. n. 98).
Marmo greco: lungh. m. 2,11; alt. 0,55; prof. 0,66.
Sono di restauro moderno nel lato destro tutta la parte superiore; nella fronte, naso di Fedra, quasi tutta la figura dell’ancella vicina, naso e lancia di Ippolito, parte dei cani, braccio destro della Virtus, piedi e muso del cinghiale, molte parti dei panneggi. La superficie è nella parte frontale ripulita.
Al principio del sec. XVIII era «in hortis regii Palatii ad d. Marcum» (Gori), cioè nel giardino di Palazzo Riccardi, donde fu trasportato nel corso dello stesso secolo agli Uffizi e collocato nell’ingresso. Dal sec. XIX è sempre stato nel I Corridoio. Verisimile l’ipotesi di Dütschke che sia stato trasportato da Roma nel sec. XVI. Il n. 4333 in rosso, che sarebbe stato segnato, secondo Robert, all’atto dell’ingresso in Galleria, è invece dell’Inventario 1825. Probabilmente Robert ha ragione nel supporre che i lati minori, non visti da Gori, fossero nascosti prima del trasporto agli Uffizi.
I lati minori hanno scene connesse strettamente con la saga illustrata nel lato principale, a sinistra un sacrificio ad Artemide, a destra un servo con un cane. La fronte è come scompartita dalla parasta decorata ad intaglio in due scene, una svolgentesi all’interno, l’altra all’esterno, come è anche nel sarcofago con scena analoga del Laterano(1) e in quello di Mantova con la saga calidonica(2). Rispetto al gruppo rappresentato dal sarcofago lateralmente, si notano analogie di schema nella parte destra (la caccia), ma è diversa la scena di raccordo nella parte sinistra, dove Ippolito, qui, volta le spalle alla nutrice. Il culmine della tensione è raggiunto nella figura della vecchia, di un realismo esasperato che è già espressionismo, dove ha particolare efficacia l’anatomia perseguita nei minimi particolari del volto delle braccia e delle mani. L’analisi anatomica è del resto tema fondamentale del rilievo; essa frammenta e dissolve le superfici delle figure longilinee e scarne e accomuna uomini ed animali. La concitazione drammatica è ottenuta attraverso l’affollamento della scena, gl’incavi profondi nei panneggi, la pietra scavata insistentemente e profondamente dal trapano. Il tema scontato assume così una nuova intensità e un’espressione che non si concentra solo nei volti. La datazione data dal Robert agli inizi del III secolo può essere accettata, pur considerando che questo sarcofago è ancora sulla linea compositiva di quelli del periodo adrianeo.
(1)A. Della Seta, Monumenti dell’antichità classica, I—
(2)Levi, Dedalo, Rassegna d’arte, Milano—
L. Lanzi, La real Galleria di Firenze accresciuta e riordinata, Firenze, 1782, p. 13;
[G. B. Zannoni] Reale Galleria di Firenze, Serie IV, Firenze 1840: IV, tavv. XCI—
Müller, HandbArch, 412, 2;
Serradifalco, Ant. Sicilia, III, 1836, p. 123;
O. Jahn, Archaeologische Beiträge, Berlin, 1847, p. 300;
Hinck, AnnInst, I, 1867, p. 110;
E. Schmidt, p. 76, n. 72;
Arneth, Denkschr. Phil. Inst. Wien, I, 1850, p. 300;
Stephani, Comptes-rendues de l’Académie de St. Petersburg, p. 179, n. 16;
H. Dütschke, Antike Bildwerke in Oberitalien, III, Leipzig, 1878, 69;
C. Rigoni, Catalogo della Reale Galleria degli Uffìzi di Firenze, Firenze, 1891, n. 56;
K. Robert (— A. Rumpf), Die antiken Sarkophagreliefs, Berlin, 1890 e ss., III, 2, n. 171, tav. LIV, figg. 171, 171 a e b;
S. Reinach, Répertoire des reliefs grecs et romains, I—
Disegni e incisioni: Gori, [G. B. Zannoni] Reale Galleria di Firenze, Serie IV, Firenze 1840, citt.
Fot.: Alinari 1310; Brogi 9217; Sopraintendenza alle Gallerie, Firenze, 100393.
Info: the museum annotation.
© 1958. Description, bibl.: Guido A. Mansuelli. Galleria degli Uffizi. Le sculture. Parte I. Istituto Poligrafico dello Stato. Roma, 1958, pp. 237—238, cat. no. 255, ill. 255.