52 × 62 cm. Inv. No. 423.Rome, Vatican Museums, Pius-Clementine Museum, Room of the Animals, 152
Mosaic emblema with bucolic landscape.
52 × 62 cm.
Rome, Vatican Museums, Pius-Clementine Museum, Room of the Animals, 152
(Roma, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino, Sale degli animali, 152).
152. Mosaico policromo con una scena pastorale
Sul luogo e sul contesto del rinvenimento si rimanda al mosaico associato al presente (Sala degli Animali 138; inv. 421). Parte del riquadro del mosaico adrianeo è stata restaurata ed integrata. La scena raffigura un pascolo di capre presso un boschetto ed una fonte; accanto è forse un santuario campestre con un rilievo per terra ed una figura (in gran parte rifatta) — forse una statua — con tirso e grappoli d’uva nelle mani: la divinità agreste è ora Dioniso, ma in origine è possibile fosse invece Priapo o Pan.
Inv. 423;
W. Amelung, Die Sculpturen des Vatikanischen Museums, II, Berlin 1908, p. 331 n° 113a tav. 31;
W. Helbig, Führer durch die öffentlichen Sammlungen klassischer Altertümer in Rom, I, (4a ed.), Tübingen 1963, 106;
G. M. A. Richter, Perspective in Greek and Roman Art, London — New York s. d., p. 54 fig. 222;
J. Raeder, Die statuarische Ausstattung der Villa Hadriana bei Tivoli, Frankfurt-Bern 1983, p. 295;
C. Pietrangeli, La provenienza delle sculture dei Musei Vaticani, II, in Bollettino dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie, VIII, 1988, p. 195;
K. E. Werner, Mosaiken aus Rom: Polychrome Mosaikpavimente und Emblemata aus Rom und Umgebung, Würzburg 1994, pp. 108—
Guide cataloghi Musei Vaticani (1996)
Mosaici del Gabinetto delle Maschere e della Sala degli Animali
Pagine 23—
Museo Pio-Clementino
Gabinetto delle Maschere, inv. 45762;
m 2,40 × 2,40 (il pavimento musivo completo) e cm 54 × 54 (i singoli emblemata).
Sala degli Animali, invv. 421 e 423; cm 52 × 62 (ognuno dei due emblemata).
Vennero trovati negli scavi del cardinale Mario Marefoschi nel 1779 a Villa Adriana, presso Tivoli; erano montati nel pavimento della Basilica (il cosiddetto Palazzo Imperiale), tre in prossimità dell’abside e tre verso il vestibolo.
Sono di età tardorepubblicana i tre mosaici con maschere e della prima età augustea i tre mosaici con scene bucoliche; provengono presumibilmente da una villa di età repubblicana nell’area e vennero tutti reimpiegati a Villa Adriana. Il mosaico del Gabinetto delle Maschere fu assemblato e completato, negli anni 1781-91, da Andrea Volpini, mentre i due emblemata della Sala degli Animali vennero restaurati e integrati (fra il 1843 e il 1864) da Michelangelo Barberi.
Bibl.:
B. Nogara, I mosaici antichi conservati nei palazzi pontifici del Vaticano e del Laterano, Milano 1910, pp. 16-17 e 19-20, hg. 5, tavv. 28-34;
K. E. Werner, Die Sammlung antiker Mosaiken in den Vatikanischen Museen, Città del Vaticano 1998, pp. 112-127.
Sala degli Animali.
Emblemata musivi con paesaggio bucolico
Pagine 28
Il quadro, montato su di una parete della Sala degli Animali, raffigura un santuario agreste e un paesaggio pastorale affine alla tavola precedente. Tra le rocce sgorga una sorgente, che forma un ruscello sulle cui sponde pascola un piccolo gregge. Sullo sfondo, presso degli alberelli e dei cespugli e su di una bassa roccia, è la statua di una divinità, vestita di un lungo peplo cinto in vita, coronata, con un tirso nella mano sinistra e un grappolo d’uva nella destra; il colore dorato farebbe pensare a un simulacro bronzeo e l’iconografia sembrerebbe indicare in Libera, Libero o Dioniso il soggetto statuario rappresentato. Ai piedi della roccia è poggiata una tabella con un curioso simbolo, forse un ex voto. Le pesanti integrazioni del mosaicista Barberi lasciano non poche incertezze sull’originario aspetto della divinità, come su varie altre parti della composizione, non permettendo l’identificazione sicura del tema. Rimane comunque palese la ricerca di una sensibile — e forse nostalgica — espressione dell’ambientazione pastorale, così lontana dagli affanni cittadini, evidente nell’accurato studio naturalistico dei singoli soggetti e nello stesso culto della divinità agreste. Come nell’emblema precedentemente descritto, capre e pecore sono distese o stanno brucando, il ruscello scorre calmo, le piante non sono agitate dal vento e le divinità sono scolpite in pose statiche: tutto concorre a dare della Natura una bucolica immagine rasserenante.
I mosaici antichi. Musei Vaticani (2002)
© Photo: Archivio Fotografico dei Musei Vaticani.
© 1999. Description (1): G. Spinola. Guide cataloghi Musei Vaticani, 3. Il Museo Pio Clementino, 1. Città del Vaticano, Roma, 1996, p. 177, cat. no. SA 152.