Mosaic with an athlete
First half of the 4th cent. with numerous modern restorations.
102 × 92 cm.
Inv. Nos. 9875 / 9876.Rome, Vatican Museums, Gregorian Profane Museum

Mosaic with an athlete.

First half of the 4th cent. with numerous modern restorations.
102 × 92 cm.
Inv. Nos. 9875 / 9876.

Rome, Vatican Museums, Gregorian Profane Museum
(Roma, Musei Vaticani, Museo gregoriano profano).

Rome, Lateran Museum.
Rome, Baths of Caracalla.
Origin:
Mosaics with athletes were found in the Baths of Caracalla in 1824 during the excavation of Count Girolamo Egidio di Velo, in 1838 they were transferred to the Lateran Museum, in 1963 transferred to the Museo Gregoriano Profano, and finally to the new the Museo Paolino in the Vatican (opened in 1970).
Description:

Italiano Mosaici con atleti dalle Terme di Caracalla

Pagine 80—95

Museo Gregoriano Profano ex Lateranense, invv. 9875 e 9876; riquadri quasi quadrati cm 102 × 92 e riquadri rettangolari cm 102 × 216.

Vennero ritrovati negli scavi del 1824 dal conte Girolamo Egidio di Velo nelle Terme di Caracalla, poi furono smontati e rimontati nel Palazzo del Laterano e infine nuovamente riallestiti nel nuovo Museo Paolino in Vaticano (cfr. supra il testo introduttivo di Paolo Liverani). Prima metà del IV secolo d. C., con numerosi restauri integrativi moderni.

Bibl.:
B. Nogara, I mosaici antichi conservati nei palazzi pontifici del Vaticano e del Laterano, Milano 1910, p. 1 e ss., fig. 1, tavv. 1—4;
K. E. Werner, Die Sammlung antiker Mosaiken in den Vatikanischen Museen, Città del Vaticano 1998, pp. 217—251.

I mosaici pavimentavano le aree semicircolari delle esedre nelle biblioteche delle grandiose Terme di Caracalla. Poco tempo dopo la scoperta, vari motivi conservativi e di sicurezza imposero il loro smontaggio e la parziale ripresentazione in una sala di quello che diverrà il Museo Gregoriano Profano Lateranense. In tale sede i campi quadrati e quelli rettangolari — occupati da busti o figure intere di pugili, lottatori, atleti, giudici o da premi e attrezzi ginnici (corone, rami di palma, brocche, piatti, coppe, halteres [pesi per il salto in lungo], dischi, strigili) — vennero isola ti e rimontati, come fece più comodo per la nuova esposizione, in nuovi tappeti rettangolari. Solo nell’ultima recente esposizione nel Museo Paolino in Vaticano (inaugurato nel 1970) — grazie a due schizzi ottocenteschi effettuati al momento della scoperta — si sono potute ricostruire parzialmente le pavimentazioni musive delle due absidi, secondo lo schema originario in superfici semicircolari; queste però erano ormai segnate dal maldestro distacco e dai successivi spostamenti, che causarono notevoli alterazioni e quindi risultarono, al momento del loro ultimo allestimento, già pesantemente restaurate e fortemente integrate.

Pagina 93

In ogni sua parte il busto dell’atleta esprime potenza: le spalle sono larghe, massicci il collo e il volto, in cui campeggiano il naso schiacciato, la bocca serrata e la forte mandibola. La testa è leggermente piegata alla sua destra e lo sguardo appare più incuriosito che minaccioso: sembra che nulla possa intimorire un simile atleta.

P. Liverani, G. Spinola
I mosaici antichi. Musei Vaticani (2002)
Credits:
© 2002. Photo, description (2): Danzi G., Buranelli F. Vaticano. T. I. I mosaici antichi. Musei Vaticani / Texti di P. Liverani, G. Spinola. Franco Maria Ricci, Milano, 2002, p. 93 (photo), 114—115 (description).
© Photo: Archivio Fotografico dei Musei Vaticani.
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