102 × 92 cm. Inv. Nos. 9875 / 9876.Rome, Vatican Museums, Gregorian Profane Museum
Mosaic with an athlete.
102 × 92 cm.
Rome, Vatican Museums, Gregorian Profane Museum
(Roma, Musei Vaticani, Museo gregoriano profano).
Mosaici con atleti dalle Terme di Caracalla
Pagine 80—
Museo Gregoriano Profano ex Lateranense, invv. 9875 e 9876; riquadri quasi quadrati cm 102 × 92 e riquadri rettangolari cm 102 × 216.
Vennero ritrovati negli scavi del 1824 dal conte Girolamo Egidio di Velo nelle Terme di Caracalla, poi furono smontati e rimontati nel Palazzo del Laterano e infine nuovamente riallestiti nel nuovo Museo Paolino in Vaticano (cfr. supra il testo introduttivo di Paolo Liverani). Prima metà del IV secolo d. C., con numerosi restauri integrativi moderni.
Bibl.:
B. Nogara, I mosaici antichi conservati nei palazzi pontifici del Vaticano e del Laterano, Milano 1910, p. 1 e ss., fig. 1, tavv. 1—
K. E. Werner, Die Sammlung antiker Mosaiken in den Vatikanischen Museen, Città del Vaticano 1998, pp. 217—
I mosaici pavimentavano le aree semicircolari delle esedre nelle biblioteche delle grandiose Terme di Caracalla. Poco tempo dopo la scoperta, vari motivi conservativi e di sicurezza imposero il loro smontaggio e la parziale ripresentazione in una sala di quello che diverrà il Museo Gregoriano Profano Lateranense. In tale sede i campi quadrati e quelli rettangolari — occupati da busti o figure intere di pugili, lottatori, atleti, giudici o da premi e attrezzi ginnici (corone, rami di palma, brocche, piatti, coppe, halteres [pesi per il salto in lungo], dischi, strigili) — vennero isola ti e rimontati, come fece più comodo per la nuova esposizione, in nuovi tappeti rettangolari. Solo nell’ultima recente esposizione nel Museo Paolino in Vaticano (inaugurato nel 1970) — grazie a due schizzi ottocenteschi effettuati al momento della scoperta — si sono potute ricostruire parzialmente le pavimentazioni musive delle due absidi, secondo lo schema originario in superfici semicircolari; queste però erano ormai segnate dal maldestro distacco e dai successivi spostamenti, che causarono notevoli alterazioni e quindi risultarono, al momento del loro ultimo allestimento, già pesantemente restaurate e fortemente integrate.
Pagina 92
La testa arretra rispetto alla direzione dello sguardo, gli occhi sono leggermente abbassati e anche il flettersi delle spalle accompagna il movimento all’indietro: saranno questi i segnali del timore che sembra pervadere l’atleta?
È forse troppo poco per dirlo. Gli atleti raffigurati in queste pavimentazioni delle Terme di Caracolla sono quasi tutti espressi attraverso dei ritratti, con notevoli accenti somatici, e non sembrano quindi idealizzati. Alcuni di loro hanno addirittura il nome trascritto accanto: erano dunque personaggi noti, e forse anche quelli anonimi dovevano essere riconoscibili dalla fisionomia e considerati dei campioni. Essi erano amati dai tifosi, ma derisi o visti con sarcasmo dalla cultura dell’epoca.
I mosaici antichi. Musei Vaticani (2002)
© Photo: Archivio Fotografico dei Musei Vaticani.