A boy with a goose
Marble.
Copy of the mid-1st cent. CE of a bronze original of the 2nd century BCE by Boethus.
The head is modern copy of the Munich variant.
Inv. No. 2655.Rome, Vatican Museums, Pius-Clementine Museum, Gallery of the Candelabra, IV. 66Photo by Sergey Sosnovskiy

A boy with a goose.

Marble.
Copy of the mid-1st cent. CE of a bronze original of the 2nd century BCE by Boethus.
The head is modern copy of the Munich variant.
Inv. No. 2655.

Rome, Vatican Museums, Pius-Clementine Museum, Gallery of the Candelabra, IV. 66
(Roma, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino, Galleria dei candelabri, IV. 66).

Rome, Via Appia.
Origin:
Villa dei Quintili, along the Via Appia, excavations by Pezzolli, 1789.
Description:

Italiano GC IV 66. Statua di putto (con testa moderna) che stringe un’oca

Venne trovata nella Villa dei Quintili, lungo la via Appia, nel 1789 (scavi del Pezzolli) e fu integrata lo stesso anno dal Lisandroni («putto … in atto di schersare con un cigno alto 412 in circa; fatta di novo la testa mancante») e dal Franzoni. Nel putto sono appunto integrate la testa, le gambe (ma non i piedi) e la mano destra, mentre nell’oca gran parte delle ali, la testa e parti minori. La statuetta, con testa moderna (copia di quella antica, presente nella replica ora a Monaco), mostra un fanciullo che stringe con le due braccia il collo di un’oca, quasi strozzandola, contrapponendosi — con le gambe divaricate e la schiena inarcata all’indietro — alla spinta che il disperato volatile produce in avanti. Questa copia, attribuibile alla metà del I sec. d. C., quasi certamente è riferibile ad un’opera del toreuta Boethos, che Plinio (Nat. Hist. 34, 84) descrive come «infans … anserem strangulans»; questo originale bronzeo, più volte copiato (ed in numerose varianti) in età romana per il suo pathos giocoso e realistico, è variamente datato tra la fine del III e la prima metà del II sec. a. C., soprattutto se nel Boethos toreuta fosse possibile riconoscere il Boethos di Calcedonia menzionato da Pausania (V, 17, 4) ed autore, probabilmente, di opere note da iscrizioni a Rodi e Delo. Andreae (in bibl.) ricorda la provenienza dalla stessa villa di altre due statue analoghe — una ora alla Glyptotek di Monaco (in precedenza passata dai Musei Vaticani alla Collezione Braschi) e la seconda al Louvre di Parigi — e l’esistenza di una terza (identica per fattura e dimensioni) — acquistata nel mercato antiquario romano (1878) ed ora esposta nel Museo di Ginevra — che presumibilmente con la presente formavano un unico apparato decorativo ai quattro lati di una vasca di fontana nella Villa dei Quintili. Non deve sorprendere infatti la ripetizione di repliche romane di opere famose greche in uno stesso contesto, ciò è ad esempio riscontrabile in più casi a Villa Adriana e dipende dal valore decorativo che allora poteva esser attribuito alla copia, funzionale alla creazione di serie simmetriche in «pendant» o contrapposte in varie alternanze. Meno confortata da elementi risulta invece l’ipotesi dello stesso Andreae che il forzuto fanciullo sia il figlio del re di Siria Antioco IV Epifane (175—164 a. C.), raffigurato intorno al 169 a. C. all’età di tre anni, quando Boethos probabilmente frequentava la corte asiatica: in fatti i tratti idealizzati del giovane (riconoscibili, ad esempio, nella replica di Monaco) non sembrano lasciar spazio all’identificazione di un ritratto.

Giandomenico Spinola (2004)
Literature:
Inv. 2655;
G. Lippold, Die Skulpturen des Vaticanischen Museums, III 2, Berlin 1956, p. 325 n° 66 e pp. 550—551 tav. 145;
B. Kapossy, Brunnenfiguren der hellenistischen und römischen Zeit, Zürich 1969, p. 43;
B. Andreae, in RM, 83, 1976, p. 299 e ss.;
A. P. Kozloff, Harpocrates and Sacred Goose, in ANCWorld, 3, 1980, pp. 80—81;
G. Daltrop, in The Vatican Collections. The Papacy and Art, New York 1982, p. 125 n° 60;
Ch. Vorster, Griechische Kinderstatuen, Bonn 1983, pp. 166—167;
L. de Lachenal, in A. Giuliano (ed.), Museo Nazionale Romano. Le Sculture, I/1—I/11, Roma 1979—1995: I/5, p. 111;
H. Rühfel, Das Kind in der Griechischen Kunst, Mainz 1984, p. 254 e ss.;
P. P. Bober, R. O. Rubinstein, Renaissance Artist and Antique Sculpture, Oxford 1986, pp. 233—234 n° 200;
C. Pietrangeli, Ferdinando Lisandroni scultore romano, in Strenna dei Romanisti, 18 Aprile 1988, p. 386 nota 13;
R. Neudecker, Die Skulpturen-ausstattung römischer Villen in Italien, Mainz am Rhein 1988, p. 194 n° 39. 19a tav. 10, 1;
U. Schädler, in Antike Welt, 3, 1992, pp. 208 e 217 nota 80;
A. Carignani, in Aa. Vv., The Human Body in Ancient Art, Toyota 199, p. 185 n° 51;
U. Schädler, in A. Ricci (ed.), La Villa dei Quintili. Fonti scritte e fonti figurate, Roma 1998, p. 85 n° 9 tav. II, 3 e p. 104 n° 64;
G. Spinola, in P. Liverani, S. T. A. M. Mols, E. Moormann, G. Spinola, Laterano 1. Scavi sotto la Basilica di S. Giovanni in Laterano. I materiali, Città del Vaticano 1998, p. 21;
B. Andreae, in Forma Urbis, Luglio/Agosto 2000, pp. 39—40;
C. Landwehr, Die römischen Skulpturen von Cesarea Mauretaniae, II, Mainz am Rhein 2000, pp. 118—119 s. n° 136 nota 2 n° B.
Credits:
(сс) 2016. Photo: Sergey Sosnovskiy (CC BY-SA 4.0).
© 2004. Description: Giandomenico Spinola. Guide cataloghi Musei Vaticani, 5. Il Museo Pio Clementino, 3. Città del Vaticano, Roma, 2004, p. 264—265, cat. no. GC IV. 66.
Keywords: γλυπτική sculptura sculpture sculptural scultura skulptur ρωμαϊκό roman romana romano romani römisch römische römisches römischen römischer romain romaine romains romaines ρωμαϊκό αντίγραφο copy copia kopie copie ἄγαλμα άγαλμα statua statuae statue statues statui statuen statuons marble marmo marmor marbre μάρμαρο boethos boethus boëthus boeto di calcedonia von kalchedon boéthos de chalcédoine βόηθος goose oca gans oie a boy playing with strangling goose putto che stringe un’oca inv no 2655