Heracles and Omphale
Fresco from Pompeii (VII. 16. 10).
Third style. 25—35 CE.
95 × 81 cm.
Inv. No. 9000.Naples, National Archaeological Museum, Hall LXXIPhoto by Luigi Spina

Heracles and Omphale.

Fresco from Pompeii (VII. 16. 10).
Third style. 25—35 CE.
95 × 81 cm.
Inv. No. 9000.

Naples, National Archaeological Museum, Hall LXXI
(Napoli, Museo archeologico nazionale, Sala LXXI).

Pompeii, Archaeological Park, Scavo del Principe del Montenegro (VII. 16. 10).
Origin:
Pompeii, VII. 16. 10, Scavo del Principe del Montenegro. Found on 20th Feb 1851 in oecus on west side of atrium, adjoining the tablinum.
Description:
Il soggetto rappresentato, Eracle ubriaco alla presenza della regina Onfale, sottolinea il potere del vino e del dio Dioniso, permettendo di supporre che l’ambiente dal quale proviene il dipinto fungesse da triclinio.

Herakles und Omphale

Deutsch 1137. Pompei. Sog. Scavo del Principe di Montenegro (XXIb). Museo nazionale in Neapel. B. 0,80. H. 0,90.

R. unten am Bache liegt Herakles, unbärtig, epheubekränzt, in weissen Schuhen und feinem weissem Chiton auf einer Löwenhaut und schlägt mit erhobener R. ein Schnippchen, während die Finger seiner aufgestützten L. an seinem Skyphos liegen. Ueber seinen l. Ellenbogen fällt eine rothe Chlamys, über seinen l. Handknöchel eine Wollbinde. Um ihn herum sind Eroten in verschiedenartiger Weise beschäftigt. Einer kniet auf dem Steine über dem Haupte des Helden und macht sich mit einem von dem Kranze herabfallenden Bande zu schaffen; ein anderer spiegelt sich in dem Skyphos; l. stützen drei die Keule mit Händen und Schultern, während ein anderer bemüht ist, sie vermöge eines darum geschlungenen Seiles fortzubewegen. Auf einem über Herakles befindlichen Altare sieht man drei Eroten beschäftigt, den Köcher des Herakles auf den Schultern emporzuheben; ein anderer liegt auf einem darüber reichenden Baumast und fasst das Band des Köchers, um ihn an dem Aste aufzuhängen. L. oben sitzt Omphale in gelben Schuhen, hellblauem Chiton, welcher die l. Schulter bloss lässt, einen weissen Mantel über dem Schoosse, geschmückt mit Haarband, Hals- und Armspangen. Die L. aufstützend, in der R. einen blattförmigen Fächer, blickt sie stolz zu Herakles hinab. Zu jeder Seite der Königin steht ein mit Hals- und Armspangen geschmücktes Mädchen, die Blicke auf Herakles gerichtet. Das eine in weissgelblichem Chiton und grünem Mantel stützt die L. an eine Säule, welche sich hinter Omphale erhebt, und legt die R. sinnend an das Kinn. Das andere mit Haarband, in weissem Chiton, berührt mit der L. die l. Schulter der Königin, wie um ihre Aufmerksamkeit zu erregen. An dem oben erwähnten Altar liegt ein Tafelgemälde angelehnt, worauf auf bläulichem Grunde eine Gewandfigur mit einem Stabe in der Hand gemalt ist.

Fiorelli Pompeianarum antiquitatum historia quam ex cod. mss. et a schedis diurnisque quae in publicis aut privatis bibliothecis servantur nunc primuin collegit Ios. Fiorelli I. II. III, 1 Neap. 1860—1864. 8: II p. 493 (20. Febr. 1851).
Bull. nap. (n. s.) III p. 12.
Mem. dell’ Jnst. II p. 161.

W. Helbig (1868)

Italiano Eracle ebbro e Onfale

Da Pompei, Casa del Principe di Montenegro (Ins. Occ. VII 16, 13, 10).
Affresco.
Alt. cm 103 (int. cm 95); largh. cm 88,5 (int. cm 81); spessore cm 6.
Quadro distaccato dalla parete e inserito in cornice lignea; ricomposta da frammenti e con profonde lesioni superficiali, pittura abrasa e sbiadita soprattutto nell’angolo superiore destro e inferiore sinistro.
Napoli, Museo Archeologico Nazionale, inv. 9000.
III stile.
Età augustea/età giulio-claudia.

Secondo la tradizione mitologica, Eracle, schiavo presso la corte di Onfale, sarebbe stato costretto dalla bella regina lidia ad affrontare e annientare i minacciosi giganti Cercopi e Sipeo, che imponeva ai viandanti come pedaggio prestazioni d’opera nella sua vigna. La condizione di asservimento di Eracle è in realtà simbolo della soggezione della mente causata dalla cieca seduzione amorosa, tanto forte da indurre persino il virile eroe a indossare gli abiti femminili di Onfale.

In basso a destra, l’eroe indossa una tunica bianca che gli lascia scoperto il busto ricadendo tra le gambe divaricate; è semisdraiato su una roccia ormai ebbro, il capo rovesciato all’indietro a ricevere il vino da uno skyphos che tiene nella sinistra sollevata; intorno gli stanno alcuni gruppi di Eroti alati che si trastullano in vari modi: uno scherza con la corona del dio, l’altro con lo skyphos; a sinistra altri tre sono intenti a trascinare la clava, e altri tre ancora, sopra un altare, pure a sinistra, scherzano col turcasso su di una sorta di ara alla base della quale è appoggiato uno specchio. In alto a sinistra siede in posa leziosa e sensuale Onfale, con i capelli raccolti sul capo e con una collana al collo, vestita di una lunga tunica bianca drappeggiata sulla spalla sinistra e intorno al braccio destro, sul quale si appoggia, in modo da lasciarle scoperto il seno destro e tenendo nella mano sinistra un ventaglio a foglia, osserva il dio ebbro. Alla sua sinistra, la donna è affiancata da una fanciulla con i capelli raccolti sul capo e una collana, abbigliata come la padrona con una tunica bianca annodata in vita che le lascia la spalla sinistra scoperta; mentre alla destra, una giovane donna con analoga pettinatura e ornamenti, vestita di una tunica bianca scivolata lungo la spalla destra e di un mantello verde ricadente ai piedi e drappeggiato sul braccio sinistro sollevato, con cui si appoggia a una colonna visibile dietro la regina, si porta il dito indice della mano destra alla bocca osservando dubbiosa la scena. Questa appare come bipartita da due gruppi divisi, contrapposti agli angoli, secondo una suggestiva diagonale visiva, dominata dalle figure di Onfale e di Eracle ormai reso impotente dall’ebbrezza e dalla passione amorosa. Si confronta con un quadro di analogo soggetto dalla Casa di Sirico (VII 1, 25—47), distaccato e conservato al Museo Archeologico Nazionale.

Bibliografia

W. Helbig, Wandgemälde der vom Vesuv verschütteten Städte Campaniens, Leipzig 1868, n. 1137;
G. Fiorelli, Gli scavi di Pompei dal 1861 al 1872, Napoli 1873; pp. 440—441;
A. Mau, Geschichte der decorativen Wandmalerei in Pompeji, Leipzig 1882, p. 438;
Guida illustrata del Museo Nazionale di Napoli, a cura di A. Ruesch, Napoli 1908, n. 1359;
G. Rizzo, La pittura ellenistico-romana, Milano 1929, tav. 19;
O. Elia, Pitture murali e mosaici nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Roma 1932, n. 118;
K. Schefold, Die Wände Pompejis. Topographisches Verzeichnis der Bildmotive, Berlin 1957, p. 209;
Le collezioni del Museo Nazionale di Napoli: i mosaici, le pitture, gli oggetti di uso quotidiano, gli argenti, le terrecotte invetriate, i vetri, i cristalli, gli avori, a cura dell’Archivio Fotografico Pedicini, vol. I, Roma 1986, pp. 134—135, n. 78 p;
Pitture e pavimenti di Pompei, a cura di F. Parise Badoni, I. Bragantini, V. Sampaolo, voll. I—III, Roma 1981—86: I 1986, p. 237.
Per confronti, A. Coralini, Hercules domesticus. Immagini di Ercole nelle case della regione vesuviana (I secolo a. C. — 79 d. C.), Napoli 2001 (Studi della Soprintendenza Archeologica di Pompei, 4), pp. 97—99;
s. v. Omphale, in Lexicon Iconographicum Mithologiae Classicae, Zürich-München-Düsseldorf 1981—1997: VII, 1, p. 48, n. 28.

Floriana Miele (2008)
Credits:
Google Cultural Institute.
© Photo: Luigi Spina.
2021. Add. information: http://pompeiiinpictures.com.
1868. Description (1): Helbig W., Wandgemälde der vom Vesuv verschütteten Städte Campaniens. Leipzig, 1868: Breitkopf und Härtel. S. 230, Nr. 1137.
© 2008. Description (2): Nava M. L., Paris R., Friggeri R. Rosso Pompeiano. La decorazione pittorica nelle collezioni del Museo di Napoli e a Pompei. Electa, Milano, 2008. P. 112.
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