Fourth style. 45—79 CE.
19 × 51 cm. Inv. No. 9539.Naples, National Archaeological Museum, Hall LXVIIIPhoto by Luigi Spina
The torture of Marsyas.
Fourth style. 45—79 CE.
19 × 51 cm.
Naples, National Archaeological Museum, Hall LXVIII
(Napoli, Museo archeologico nazionale, Sala LXVIII).
Marsyas
231 b. Herculaneum. Museo nazionale in Neapel. I, 40. B. 0,49. H. 0,15. Gr. schwarz.
L. sitzt Apoll, epheubekränzt1, auf einem Sessel, in der R. das Plektron, ein weissliches Gewand über die l. Schulter und die Schenkel, Sandalen an den Füssen, die L. auf eine viersaitige Kithara legend. Neben ihm steht eine bekränzte, weibliche Figur in röthlichem Gewände, welche den Gott anblickt und mit beiden Händen eine Guirlande hält. Vor Apoll kniet Olympos in röthlicher phrygischer Mütze und gelblicher Chlamys und streckt flehend beide Hände vor. Dahinter steht ein Mann in röthlicher phrygischer Mütze, grünlichem Chiton, graugelblichem Mantel und gelben Schuhen. Ein Messer in der R. blickt er nach Marsyas, welcher, ein Thierfell über den Rücken, am r. Ende des Bildes, an einen laublosen Baum angebunden steht. Vor Marsyas, welcher als bärtiger Satyr edler Bildung dargestellt ist, liegen auf einem Steine zwei Flöten.
Gegenstück N. 409. 570. 576—
Le pitture antiche d’Ercolano. I—
Real Museo Borbonico I—
Ternite 1. Abth. I, 7.
Denkm. d. a. K. I, 43, 204.
Vgl. Annali dell’ Jnstituto di corrispondenza archeologica 1858 p. 320, 341 ff.
Stephani Compte-rendu 1862 p. 131 ff.
Supplizio di Marsia sconfitto da Apollo nella gara di canto
Da Ercolano.
Affresco.
Alt. cm 25; largh. cm 57; spessore cm 5.
Quadretto distaccato da parete e inserito in cornice lignea; integro con profonde lesioni superficiali stuccate in tinta; pittura abrasa e sbiadita.
Napoli, Museo Archeologico Nazionale, inv. 9539.
IV stile.
45—
Il tema rappresentato nel quadro, a fondo nero e marginato da una cornice rossa con fascia interna bianca decorata da un motivo a spina di pesce, molto comune nella pittura pompeiana, derivato da modelli iconografici e scultorei ellenistici, simboleggia probabilmente il contrasto tra la musica di origine greca, cui Apollo, inventore della cetra e protettore delle arti, presiede, e quella di origine frigia o orientale, impersonata dal satiro Marsia. Figlio di Olimpo o di Eagro, e di Iagide, Marsia raccolse il flauto che Atena aveva gettato, disgustata alla vista del l’immagine riflessa nell’acqua del proprio volto deformato dall’atto di soffiare nello strumento. Egli riuscì a suonarlo, pur senza averne prima mai appreso l’uso, con tale perizia da essere grandemente apprezzato da Cibele; per questo motivo, inorgoglito, osò sfidare in una gara musicale Apollo, altrettanto abile nel suonare la cetra accompagnandosi con un delizioso canto. Sulla sinistra Apollo, coronato di edera e abbigliato con una tunica rossa lunga sino ai piedi, e con un pesante mantello bianco, drappeggiato in ampi panneggi intorno al corpo di cui rimane libera solo la spalla destra, siede su uno sgabello ligneo dai piedi torniti, recando un plettro nella mano sinistra sollevata e appoggiando la destra sulla lira. In secondo piano, alle sue spalle una figura femminile, stante e coronata, anch’essa vestita di una lunga tunica chiara, da interpretare forse come una Musa, regge tra le mani una ghirlanda. Sulla destra un altro gruppo di due personaggi: una figura maschile di scita, stante in posizione frontale, vestito di corta tunica verde con un mantello bianco dal pesante panneggio e con berretto frigio sul capo, reca un coltello nella mano destra alzata e si volge a guardare Marsia che, sconfitto nella gara musicale, appare di profilo legato a un albero, condannato da Apollo a essere scorticato vivo per la sua arroganza; dal dio sembra invocare pietà Olimpo, padre del satiro, raffigurato al centro del quadretto vestito di corta tunica, mantello svolazzante bianco sulle spalle e berretto frigio sul capo, inginocchiato a braccia tese in gesto di disperata quanto vana supplica.
Bibliografia
W. Helbig, Wandgemälde der vom Vesuv verschütteten Städte Campaniens, Leipzig 1868, n. 231;
Guida illustrata del Museo Nazionale di Napoli, a cura di A. Ruesch, Napoli 1908, n. 1315.
Per confronti, s. v. Marsyas, in Lexicon Iconographicum Mithologiae Classicae, Zürich-München-Düsseldorf 1981—
© Photo: Luigi Spina.
1868. Description (1): Helbig W., Wandgemälde der vom Vesuv verschütteten Städte Campaniens. Leipzig, 1868: Breitkopf und Härtel. S. 64, Nr. 231 b.
© 2008. Description (2): Nava M. L., Paris R., Friggeri R. Rosso Pompeiano. La decorazione pittorica nelle collezioni del Museo di Napoli e a Pompei. Electa, Milano, 2008. P. 128.