Inscription on the base of a statue dedicated to Augustus by the Salassi, inhabitants of Augusta Praetoria (Aosta)
Inscr. It. XI. 1. 6 = ILS. 6753.
23—22 BCE. Copy.
Inv. No. MCR 243.Rome, Museum of Roman CivilizationPhoto by Olga Lyubimova

Inscription on the base of a statue dedicated to Augustus by the Salassi, inhabitants of Augusta Praetoria (Aosta)

Inscr. It. XI. 1. 6 = ILS. 6753.
23—22 BCE. Copy.
Inv. No. MCR 243.

Rome, Museum of Roman Civilization
(Roma, Museo della civiltà romana).

Aosta, Regional Archaeological Museum.
Origin:
The original was found in 1894 in Aosta (Italy) among the building material with which the lower part of southern gate (porta principalis dextra) of the Roman wall was filled in the Middle Ages. Now in the Regional Archaeological Museum, Aosta, Italy.
Description:
Inscr. It. XI. 1. 6 = ILS. 67534

Imp(eratori) Caesa[ri] / divi f(ilio) Augus[to] / co(n)s(uli) XI imp(eratori) VI[II] / tribunic(ia) pot(estate) / Salassi incol(ae) / qui initio se / in colon(iam) con[t(ulerunt)] / patron(o)

Salassi, the foreing residents who from the outset betook themselves to the colony, (made) for Imperator Caesar Augustus, son of Divine, consul 11 times, imperator 8 times, invested with tribunician power, (their) patron.

Italiano p.369 L’epigrafe latina superiormente citata, è incisa sopra un masso di arenaria, alto m. 0,92, largo m. 0,68, spesso m. 0,28. (…) I margini sono intatti, salvo quello a destra di chi guarda, dove si notano varie corrosioni. Nella superficie posteriore sono i resti di tre impiombature ; nella superiore si trova il buco per lo strumento destinato ad aggrappare la lapide ed a sollevarla.

In generale vi ha una disposizione simmetrica delle linee, salvo nella terza, nella quinta e forse anche nella seconda.

Aggiungerò alcune osservazioni.

Nel verso 1o, sulla fine, la pietra è sgretolata nel luogo che avrebbe dovuto essere occupata dalle due ultime lettere della parola Caesa[ri].

Nel verso 2o è una rottura, per la quale è scomparsa parte di alcune lettere. Dell’A di Augusto non rimane che leggerissima traccia ; le due ultime lettere poi non sono totalmente visibili ; supponendole entrambe, non esisterebbe più la posizione simmetrica della linea.

Nel verso 3o si ha la simmetria soltanto in COS • XI • IMP. È probabile che il numero della salutazione imperatoria sia stato aggiunto dopo; e quindi sia stato inciso in carattere più piccolo, sicché vi apparisce solo una V seguita da una lineetta. Né vi manca il posto per due altre, necessarie a formare il numero VIII. Ma non vi sarebbe lo spazio per una quarta lineetta, sicché il numero VIIII della salutazione imperatoria,che pure si concilierebbe col numero XI del consolato di Augusto, é inammissibile.

p.370 Nel verso 4o non apparisce alcun segno di numero dopo il POT. Volendo supporre che nel tratto mancante per rottura, fosse stato un numero, questo avrebbe dovuto essere in caratteri molto piccoli, incisi ad un certa distanza dal T, non in alto né in mezzo, ma in basso; il che è assai improbabile per non dire impossibile. Ora non potendosi ammettere che fosse stato inciso un numero dopo la tribunicia potestà, ne viene la conseguenza che sia stata questa la prima, la quale ottenne Augusto il 27 giugno del 731 di Roma (23 av. Or.). Ciò è in piena armonia col consolato XI e con la VIII salutazione imperatoria. Quindi la lapide è da riportarsi al periodo tra il 27 giugno del 731, ed il 17 giugno del 732.

Nel verso 7o dopo CON ci è lo spazio per una lettera; ma è impossibile discernerne la menoma traccia per i guasti sofferti dalla pietra1.

Nel verso 8o si può esser certi che non esistesse la O finale.

Fra i rottami di tegoli estratti dallo scavo della porta meridionale della cinta romana di Aosta, fatto per cura dell’ Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti del Piemonte e della Liguria, quattro recano avanzi di bolli.


1 Da un esame che abbiamo fatto sul calco in gesso, io, il prof. Bormann ed il dott. Taglieri abbiamo creduto da principio riconoscere alla fine di questo verso CO. Ma un nuovo esame persuase noi tutti che il taglio superiore dell’ N è accidentale.

E. Ferrero

Augustae Praetoriae (Aosta) rep. (Notizie degli scavi 1894 p.369; Ferrero Atti delle R. Accad. delle Scienze di Torino 30, 1894/5 p. 369). — 1) A. 731 seq. Cf. N.87 seq. — 2) VIIII numero non sufficere spatium adnotat Ferrero. videtur igitur titulus antiquior esse anno 734 quo Augustus imp. nonum dici coeptus est (cf. Momms. mon. Ancyr. ed. 2 p. 13). — 3) Contulerunt. Apparet ex Salassis, quos Varro Murena paene ad internecionem afflixerat a. u. c. 729, nonnullos incolarum loco receptos esse in novam coloniam Augustam Praetoriam conditam eo ipso loco quo dux Romanus castra habuerat (Strabo 4 p. 203, 206; cf. Mommsen C. I. L. V p. 736).

H. Dessau

p.182 With the Tropaeum Augusti (6 BC), the Roman Senate celebrated Augustus’s subjugation of 45 Alpine peoples between the Adriatic and the Tyrrhenian Seas. Among them were the Salassi, overpowered c. 25 BC, of whom Strabo (4.6.7) reported that ‘Augustus completely overthrew them, and sold them as booty, after carrying them to Eporedia (…) Caesar [i.e. Augustus] sent 3,000 Romans and founded the city of Augustus’, i.e. Augusta Praetoria (cf. Bessone 1985 for the conflict between Salassi and Romans). Having been annihilated in a legal and literary discourse, what other choice did the Salassi and their elite leaders have after such a defeat? Would they have experienced the same fate as the Boii? In this respect, a Latin inscription from Aosta (23 BC) provides an interesting insight into the almost immediate post-war situation at Augusta Praetoria in which the Salassi expressed their gratitude and loyalty to their omnipotent patronus and conqueror, Augustus (Figure 4.1).
In this inscription, the Salassi defined themselves as incolae. This is a technical term that implies the existence of two communities, coloni and incolae, within the colony. The surviving Salassi probably had not received Roman citizenship and although legally separated from the colonists, they must have retained an aspect of their ethnic identity and forms of sociopolitical organisation and financial resources that allowed them to put up such an important inscription within the new colony.

p.183

Imp(eratori) Caesa[ri] diui f(ilio) Augus[to]
co(n)s(uli) XI imp(eratori) VI][II] tribunic(ia) pot(estate) [XII?]
Salassi incol(ae)
qui initio se in colon(iam) con[t(ulerunt) patron(o).

alternative reading l.7: con[t(ribuerunt?)]

(InscrIt 11.1, 6 = ILS 6753 = IAugPraet 1)

This participation in the successful colony of Augusta Praetoria, the gateway to the Transalpine provinces, seemingly contradicts Strabo’s statement about the enslavement of the Salassi: perhaps not all were enslaved? In two subsequent dedications of similar character during Augustus’s reign (c. 1 BC/AD; 6—1 BC), the label ‘Salassi’ is no longer used (CIL V 6834—6835 = IAugPraet 2—3). Thereafter it is hardly possible to distinguish the indigenous Salassi from colonists, immigrants or travellers in either the archaeological or epigraphic record. Aosta’s prosopography is typical of a Roman colony and only some Greek residents stand out in the epigraphic record. The range of municipal magistrates with aediles, duumuiri and seuiri Augustalis is typical of a colony (see Table 3.3). It is unlikely that the Salassi vanished, considering the political weight associated with the dedications to the princeps; but they were p.184 no longer archaeologically and epigraphically visible, though we should not postulate the ‘complete Romanisation’ of the Aosta Valley (as postulated by Walser 1989). As example of ‘monarchical’ clemency, this expression of loyalty might have paved the way for the Salassi’s integration into Roman citizenship. It also shows that it was possible to bypass local hierarchies and appeal directly to the princeps.

R. Haeussler
Literature:
Ferrero E. // NSA. 1894. P. 369—370
AE 1895. 22
AE. 1898. 46, 129
Inscr. It. XI. 1. 6
ILS. 6753
Cavallaro A. M., Walser G. Iscrizioni di Augusta Praetoria. Aosta, 1988. № 1.
Canali De Rossi F. Il ruolo dei patroni nelle relazioni politiche fra il mondo greco e Roma in età repubblicana ed augustea. München; Leipzig, 2001. S. 106 A. 4.
Haeussler R. Becoming Roman? Diverging Identities and Experiences in Ancient Northwest Italy. Walnut Creek, 2013. P. 182—184.
Credits:
© 2009. Photo, translation from Latin: O. Liubimova.
© Text of the inscription: Epigraphik-Datenbank Clauss / Slaby (EDCS-06700002).
© 1894. Commentary: Ferrero E. // NSA. 1894. P. 369—370.
© 1902. Commentary: Dessau H. Inscriptiones Latinae Selectae. Vol. 2. Pars 1. B., 1902. P. 655. No. 6753.
© 2013. Commentary: Haeussler R. Becoming Roman? Diverging Identities and Experiences in Ancient Northwest Italy. Walnut Creek, 2013. P. 182—184.
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