Augustan (27 BCE — 14 CE).
Height 29 cm. Turin, Museum of Antiquities
Male head from the Julio-Claudian dynasty.
Augustan (27 BCE — 14 CE).
Height 29 cm.
Turin, Museum of Antiquities.
Testa in bronzo di principe giulio-claiidio.
Età Augustea — Torino — Istituto Bancario San Paolo.
Il ritratto fu rinvenuto nel 1901 nell’isolato limitato da via Barbaroux, via Monte di Pietà, via Boterò e via San Francesco d’Assisi, durante i lavori per la costruzione della sede dell’Istituto Bancario San Paolo.
Il ritrovamento avvenne il 23 Aprile in un pozzo dalla struttura romana rivestito in grossi ciottoli e, all’attimo della scoperta, quello che in un primo momento era stato giudicato «come una pentola guasta», fu identificato per un ritratto di Augusto. Successivamente un primo approfondito studio della testa di bronzo escluse che si trattasse del primo Imperatore romano e l’identificazione di Caligola o di un più generico membro della Casa Iulia prese maggiore consistenza. In realtà i confronti più diretti di questo volto giovanile con la caratteristica struttura dei giulio-claudi col naso aquilino e la bocca sottile, sono forniti da un ritratto, anch’esso in bronzo, trovato nell’alveo del Tevere presso Ponte Sisto e da una testa marmorea, conservata a Providence (Rhode Island School of design). Il primo fu sempre considerato come l’immagine giovanile di Tiberio finché il Curtius, sulla base di una serie di paste vitree, non vi riconobbe un Druso seniore. Il secondo invece, in un recentissimo studio del Poulsen, è identificato, sia pur con qualche dubbio, con Druso minore, le cui bellissime sembianze, secondo l’archeologo danese, furono trasmesse al giovane principe dalla madre Vipsania.
E’ dunque difficile dare un giudizio definitivo sulla bella testa dell’Istituto San Paolo per quanto riguarda l’identificazione.
Resta un’opera d’arte di eccellente fattura, fusa nel lucido bronzo come la testa di Agrippa, (conservata un giorno a Susa ed oggi purtroppo finita al Metropolitan Museum di New York), con evidenti tracce dell’originaria doratura e che, a differenza del ritratto del Museo delle Terme, in cui si è voluto riconoscere una copia dell’indirizzo classicheggiante tipico dei tempi di Tiberio, presenta invece tutti i caratteri di un originale dello stesso periodo giulio-claudio.