Male head, so-called Sulla

Rigettata dalla critica l’identificazione con il dittatore Siila, l’identità del personaggio raffigurato in questo ritratto privato rimane ancora incerta. Si tratta di un uomo d’età avanzata, i cui tratti fisionomici sono rappresentati con un forte realismo. La capigliatura è fatta di ciocche corte e compatte, pettinate in avanti, il volto è solcato da numerose rughe, gli occhi sono leggermente infossati, gli zigomi sporgenti e le labbra sottili e serrate. Ne deriva un’espressione corrucciata, tanto che lo studioso tedesco Schweitzer definì questo ritratto opera del "Maestro del Malinconico Veneziano". Il carattere realistico di questo volto è tipico della ritrattistica di età tardorepubblicana, sviluppatasi dall’età di Silla (99—80 a.C.) fino al secondo triumvirato (43—42 a.C). Essa costituì un fenomeno prettamente gentilizio che mirava a riaffermare le tradizioni e le virtù patrizie in un periodo di instabilità sociale, conseguente alle riforme dei Gracchi (133—121 a.C.) e alla guerra sociale (91—88 a.C). Sia Plinio nella Storia Naturale, che Polibio nelle Storie riferiscono la consuetudine (ius imaginum), riservata in un primo tempo solo alle famiglie patrizie, di esporre in casa le imagines degli antenati e dei parenti defunti che avevano dato lustro alla famiglia. Grazie ai confronti con le teste di Villa Doria Pamphili e di Palazzo Spada a Roma, l’ignoto del Museo Archeologico di Venezia viene attribuito a una officina della capitale; tale provenienza lascerebbe pertanto supporre la presenza di questo ritratto già nella collezione di Domenico Grimani.