CIL X, 1416:

Ti(berio) Claudio Drusi f(ilio) / Caesari Augusto / Germanico / pontif(ici) max(imo) tri[b(unicia) po]t(estate) VIII / i[m]p(eratori) XVI co(n)s(uli) [I]III / patri patria[e] [ce]ns(ori) / ex testame[nto] [3]essi L(uci) f(ilii) M[e]n(enia) Senecae / milit(is) cohor(tis) XIII urbanae et / dedicati[o]ni eius legavit municipib(us) / singulis HS IIII n(ummum)

Emperor Claudius as a nude hero
Bronze.
49—50 CE.
CIL X 1416.
Inv. No. 5593.Naples, National Archaeological MuseumPhoto by Ilya Shurygin

Emperor Claudius as a nude hero.

Bronze.
49—50 CE.
CIL X 1416.
Inv. No. 5593.

Naples, National Archaeological Museum
(Napoli, Museo archeologico nazionale).

Herculaneum.
Origin:
Augusteum (basilica) of Herculaneum.
Description:

Italiano 19. Statua bronzea nuda di Claudio

Bronzo.
Ercolano, Augusteum (cd. Basilica), nicchia absidata destra del lato di fondo? Rinvenuta il 20 dicembre 1741.
Napoli, MAN, inv. 5593.
Misure h. 2,40 m; h. testa cm 29.

Bibliografia G. Lahusen—E. Formigli, Grossbronzen aus Herculaneum und Pompeji. Statuen und Büsten von Herrschern und Bürgern, Worms 2007, pp. 70—72 (con ampia bibliografia precedente).

La grande statua bronzea raffigura l’imperatore Claudio, effigiato in nudità eroica, impostato frontalmente, stante sulla gamba destra, con la sinistra leggermente piegata e portata indietro, il braccio sinistro lungo il fianco e il destro sollevato a reggere il lungo scettro. Il movimento delle gambe, a differenza della precedente statua gemella di Augusto (inv. 5595, cat. 18), si riflette in modo più accentuato sul torace, dove la formula policletea è meglio elaborata. La testa è eretta, lievemente protesa in avanti, come si nota guardandola di profilo, così come è apprezzabile di profilo la potente arcatura della regione lombare; il modellato, plastico e vibrante, riprende la statuaria classica della metà del V sec. a. C., e l’anatomia della parte frontale rispetta il valore costruttivo e canonico dei particolari. I valori formali legati alle proporzioni classiche e all’arte di Policleto, con cui a partire dall’epoca augustea venivano realizzate nelle loro parti nude statue di imperatori e principi, ispirate al Doriforo (G. A. Mansuelli, Galleria degli Uffizi. Le sculture, I, Roma 1958, pp. 34—35, n. 7), ritenuto, nella rappresentazione della figura umana e divina, all’apice del processo di ricerca del tipo di armonia universale, trovano rispondenza nei valori etici della nuova ideologia di regime (sulla considerazione di cui l’arte classica godeva all’epoca di Augusto, proseguita in tutta la fase giulio-claudia, vedi R Zanker, Augusto e il potere delle immagini, Torino 1989, pp. 264—269; per l’adozione della nudità eroica nella raffigurazione di principi ellenistici cfr. Museo Nazionale Romano I/1, pp. 198—201, n. 124). La statua è sormontata dalla testa ritratto di Claudio, di indirizzo realistico, caratterizzato dal volto triangolare appesantito dai segni dell’età e dall’atteggiamento di concentrazione pensosa, con la fronte aggrottata e solcata da rughe orizzontali, con gli occhi oblunghi che portano incise le pupille, con la capigliatura dalle corte ciocche mosse che scendono a frangetta sulla fronte (cfr. un ritratto maturo dell’imperatore, molto vicino al nostro, in V. Poulsen, Les Portraits Romains, I, Copenhagen 1962, p. 93, n. 59, tavv. XCVIII—XCIX). Come evidenziato per le due statue colossali marmoree sedute degli stessi imperatori (invv. 6040 e cat. 20; 6056 e cat. 21), provenienti dallo stesso edificio, anche nella coppia dei due grandi esemplari bronzei stanti, in posa eroica, è ravvisabile la differenza tra il principe regnante Claudio, raffigurato in nudità eroica, e il Divus Augustus, che l’affianca, rappresentato invece come Giove col manto che in parte lo copre e col fulmine, la cui possanza nell’atteggiamento lo distingue dal principe vivente (H. Döhl—P. Zanker, La Scultura, in Pompei 79. raccolta di studi per il decimonono centenario dell’eruzione vesuviana, a cura di F. Zevi, Napoli 1979, p. 193). L’iscrizione rinvenuta con la statua (CIL X, 1416) ne consente la puntuale datazione al 48 d. C.

Marisa Mastroroberto
CIL X, 1416:

Ti(berio) Claudio Drusi f(ilio) / Caesari Augusto / Germanico / pontif(ici) max(imo) tri[b(unicia) po]t(estate) VIII / i[m]p(eratori) XVI co(n)s(uli) [I]III / patri patria[e] [ce]ns(ori) / ex testame[nto] [3]essi L(uci) f(ilii) M[e]n(enia) Senecae / milit(is) cohor(tis) XIII urbanae et / dedicati[o]ni eius legavit municipib(us) / singulis HS IIII n(ummum)

Literature:
On dedicatory inscription:
1. The Statue Bases of Claudius. A Reassessment of The Portraiture of Claudius by Meriwether Stuart, in: P. Guldager Bilde, J. M. Højte & V. F. Stolba (eds.), The Cauldron of Ariantas. Studies presented to A. N. Sceglov on the occasion of his 70th birthday, Black Sea Studies 1 (Århus 2003) 365—388.
2. ANTIQUITÉS D’HERCULANUM. GRAVÉES PAR TH. PIROLI AVEC UNE EXPLICATION PAR S.-PH. CHAUDÉ;
ET PUBLIÉES PAR F. ET P. PIRANESI, FRÈRES. TOME V. BRONZES. PLANCHE XLIV. (P. 78, t. VI de l’Édition royale).
Credits:
© 2011. Photo: Ilya Shurygin.
Info: museum annotation.
© 1989. Description: Ercolano. Tre secoli di scoperte. Electa, Milano, 2009, p. 252, cat. 19.
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History of Ancient Rome