Antonia Minor
Pentelic marble. 40—60 CE, restoration of the 16th century.
Height 54 cm.
Inv. No. 243.Venice, National Archaeological MuseumPhoto by Ilya Shurygin

Antonia Minor.

Pentelic marble. 40—60 CE, restoration of the 16th century.
Height 54 cm.
Inv. No. 243.

Venice, National Archaeological Museum
(Venezia, Museo archeologico nazionale).

Private collection, Grimani.
Origin:
From the Giovanni Grimani Collection, 1587.
Description:

Italiano 22. Busto di Antonia Minore (?) (inv. n. 243). Figg. 25 a, b.

Marmo pentelico; alt. totale m. 0,54; dal mento all’apice del capo m. 0,24.

Sono di restauro: la parte panneggiata del busto e la punta del naso. Piccoli rattoppi sul mento e sulle guance; una lunga crepa trasversale sulla fronte; qualche scheggiatura sui capelli. Alcuni fiorellini praticati sul collo, nella zona inferiore del volto e sulla pettinatura sono stati ritenuti dall’Anti di epoca posteriore, praticati forse per disporre un velo a mo’ di soggólo come nella cosiddetta «Zingarella» del Museo Nazionale di Napoli. Ma un trattamento analogo si riscontra anche in una testa femminile nel Magazzino del Vaticano1, che è stata riferita ad un idolo religioso. Presumibilmente, nel nostro caso, il fenomeno è da connettere con il culto divino delle Auguste.

Proviene dal legato Grimani del 1593. Si conserva nella sala IX del Museo.

Eccetto il Valentinelli, che per l’ottima conservazione e la candidezza del marmo ha sospettato che il busto fosse opera del XVI secolo, nessun altro studioso ha mai dubitato della sua autenticità. Il Bernoulli l’ha attribuito ad Antonia Minore.

La testa, pur idealizzata, manifesta dati fisionomici distintivi, come il volto di un ovale delicato ma caratterizzante, gli occhi grandi ed aperti, la bocca dal taglio lungo e preciso, i leggeri solchi naso-labiali, le due rughe segnate alle estremità delle labbra, l’aspetto serio e dignitoso; elementi che donano all’effigiata un tono individualistico qualificante.

I capelli, che si articolano con leggere ondulazioni, s’aprono all’apice del capo con una scriminatura mediana, raccogliendosi poi sulla nuca in una lunga crocchia pendente sul collo; sulle tempie scendono a spirale due ricciolini e altri due dietro le orecchie. Questo tipo di pettinatura molto semplice, ma pur tanto elegante, si ritrova in epoca claudia2 soprattutto nelle effigi sia monetali3 sia marmoree4 di Antonia Minore.

Anche il volto rivela una certa concordanza con i ritratti di tale Augusta scolpiti in età avanzata, nei quali risulta appunto con il viso più allungato rispetto alle effìgi giovanili o mature che fanno capo al tipo Palatino5 con i ricciolini sull’arco frontale e con le onde dei capelli più accentuate e mosse. In particolare, conviene segnalare la colossale testa diademata nel Museo Nazionale Romano6, che, come il nostro marmo, non pare si differenzi molto dal tipo dell’Antonia Minore raffigurata diversi anni prima nell’Ara Pacis7, ma ancor più le teste rispettivamente al Louvre8 e alla Wilton House9, che rappresentano un ovale allungato a tratti regolari e nobili come nel busto di Venezia.

Non è improbabile che qui, data l’accentuata idealizzazione, si debba riconoscere un ritratto postumo di Antonia Minore sotto le sembianze di Venere, come sembrerebbero suggerirlo sia la delineazione del volto, che ei rammenta l’aspetto della Cnidia di Prassitele, sia il fatto che la parte antica del petto risulta talmente scoperta da far pensare che sia stata ricavata, in età moderna, da una statua nuda, almeno nella parte superiore, sia la sistemazione sul volto di alcuni fori, praticati per sostenere un velo cultuale, giustificabile — come già è stato detto — con la divinizzazione dell’Augusta avvenuta dopo la morte.

Stilisticamente, il lavoro colpisce per un certo naturalismo oggettivo, che resta sì nei limiti del classicismo accademico ricco di cultura greca, ma risentito con toni e ritmi individualistici, ravvisabili più che nel trattamento «plastico-pittorico» delle superfici, in quell’aria di elevata nobiltà interiore, cui i dati fisionomici personali danno il giusto accento.

Gustavo Traversari
1G. von Kaschnitz Weinberg, Sculture del Magazzino del Museo Vaticano, Città del Vaticano 1937, p. 46, n. 76, tav. XXIII.

2Cfr. L. Fournée van Zwest, in Bulletin van de Vereening tot Bevordering der Kennis van de Anticke Beschaving te’sGravenhage, Leiden, XXXI, 1956, p. 2, n. 29, pp. 20—21, figg. 31—32.

3H. Mattingly, E. A. Sydenham, The Roman Imperial Coinage, I ss., 1923 ss., I, p. 131, tav. V, 95; M. Cohen, Description historique des monnaies frappées sous l’empire romain, 2a ediz., Paris 1880—1892, I, p. 22 s.

4Cfr. C. Pietrangeli, La famiglia di Augusto, Roma 1938, p. 55; B. M. Felletti Maj, Museo Nazionale Romano, I Ritratti, Roma 1953, p. 54 s., n. 85, p. 69 s., n. 118; Idem, in Enciclopedia dell’Arte Antica Classica e Orientale, I ss., Roma 1958 ss., I, 1958, p. 441; V. Poulsen, Glyptothèque Ny Carlsberg, Les portraits romains, I, Copenhague 1962, I, p. 77 ss., n. 42, tavv. LXX—LXXI.

5Cfr. Felletti Maj, Op. cit., p. 54 s., n. 85.

6Felletti Maj, Op. cit., p. 69 s., n. 118.

7Cfr. G. Monaco, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale, Roma, LXII, 1934, p. 35, tav. II e tav. agg., lastra XIV, n. 28.

8Cfr. J. J. Bernoulli, Römische Ikonographie, I—IV, Stuttgart 1882—1894, II, 1, p. 221, n. 12, tav. XIV; F. Poulsen, Greek and Roman Portraits in English Country Houses, Copenhagen 1945, p. 60, fig. 37; C. Pietrangeli, op. cit., p. 55.

9Poulsen, Country Houses, p. 59 s., n. 39.
Literature:
A. M. di Girolamo e A. M. di Alessandro Zanetti, Delle antiche statue greche e romane che nell’Antisala della Libreria di S. Marco e in altri luoghi pubblici di Venezia si trovano, Venezia, 1740, I, 8;
G. Valentinelli, Catalogo dei marmi scolpiti del Museo Archeologico della Marciana di Venezia, in «Atti del R. Istituto Veneto SS. LL. AA.», serie III, voll. VII—X, 1863; oppure Idem, Id., Prato 1866 (nell’indicazione delle pagine ho seguito quest’ultima edizione), p. 114, n. 177.
H. Dütschke, Antike Bildwerke in Oberitalien, V, Leipzig, 182, p. 90, n. 241;
J. J. Bernoulli, Römische Ikonographie, I—IV, Stuttgart, 1882—1894, II, 1, p. 221, n. 11;
G. Pellegrini, Descrizione degli oggetti antichi componenti la sezione classica del Regio Museo Archeologico di Venezia, vol. I, VeneziaSchio, 1911, n. 104;
C. Anti, Il Regio Museo Archeologico nel Palazzo Reale di Venezia, Roma, 1930, p. 115, n. 9.
Credits:
© 2013. Photo: Ilya Shurygin.
Info: museum annotation.
© 1968. Description: Traversari G. Museo Archeologico di Venezia. I ritratti. Poligrafico dello Stato, Roma, 1968. Pp. 42—43, cat. no. 22, ill. 25 a, b.
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