Satyr bearing the child Dionysos.
Rome, Vatican Museums, Pius-Clementine Museum, Octagonal Court, South portico, 14
(Roma, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino, Cortile ottagono, Portico sud, 14).
PS 14. Gruppo statuario di satiro con bambino
Fu rinvenuto in uno scavo del conte di Sussex nella tenuta Cesarini a Campo Jemini (Tor Vajanica), nel 1794, insieme ad altre opere (cfr. P. Liverani, Museo Chiaramonti, Roma 1989, p. 120 n° LVIII. 8). Nel 1803 fu venduto ai Musei Vaticani da Robert Fagan ed in seguito esposto nel Braccio Nuovo. Al gruppo sono stati integrati in gesso la parte inferiore della pelle di capra (nebride), che il satiro ha annodata sul collo e rigirata sul braccio sinistro, la sua testa ed il suo braccio destro col grappolo d’uva — tenendo a modello il satiro in “rosso antico” del Gabinetto delle Maschere (da Villa Adriana) — e la parte superiore del bambino che siede sulla sua spalla sinistra (e che modernamente si è fatto protendere verso il grappolo); inoltre altri inserti minori sul torso e sulle gambe sono in marmo. Dalle parti originali superstiti si può dedurre che la divinità agreste con il manto caprino — satiro, sileno o fauno — regge il pedum (il bastone dei pastori), mentre la sua gamba destra si appoggia ad un tronco ove pende la siringa (un flauto a più canne); il bambino seduto sulla sua spalla sinistra può esser identificato come Dioniso fanciullo o come un piccolo satiro. L’opera può esser considerata una copia, probabilmente del II sec. d.C., di un originale della corrente ellenistica detta “rococò”.
W. Amelung, Die Sculpturen des Vaticanischen Museums, I, Berlin, 1903, p. 43 n° 29 tav. 5;
C. Gasparri, LIMC III, p. 480 n° 693b;
C. Pietrangeli, in Bolletino dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie, XI, 1991, p. 173;
I. Bignamini, in Bolletino dei Monumenti, Musei e Gallerie Pontificie, XVI, 1996 c.s.
© 1996. Description: G. Spinola. Guide cataloghi Musei Vaticani, 3. Il Museo Pio Clementino, 1. Città del Vaticano, Roma, 1996, p. 58, cat. no. PS 14.