210—220 CE.
H. 1.00 m; L. 2.14 m; B. 1.06 m. Inv. No. A 8 est.Pisa, Camposanto MonumentalePhoto by Ilya Shurygin
Sarcophagus with central gates, strigillated ornamentation and full-length portraits of the deceased.
210—220 CE.
H. 1.00 m; L. 2.14 m; B. 1.06 m.
Pisa, Camposanto Monumentale.
A 8 est.
Alt. in. 1.00; lungh. m. 2.14; prof, m. 1.06. Dalle Scuole di S. Michele in Borgo. Figg. 13—
Senza coperchio. Sulla fronte, porla con pannelli rettangolari entro cui sono geni con simboli come il pedum, un falcetto, un animale sulle spalle, raffiguranti le 4 Stagioni; ai lati della porta colonna con capitello composito dal fusto liscio e con base sagomata; sopra la porta architrave con listelli e timpano triangolare i cui spioventi sono a parecchi listelli, acroterii ai lati. Al centro della porta croce, che si ripete in alto sul culmine.
Alle estremità, colonna liscia con capitello composito che delimita una zona sul fondo della quale è una tenda o parapetasma estremamente teso. A sinistra figura femminile stante indossante toga e mantello, dal volto lisciato e sfigurato, con le braccia raccolte; a destra analoga figura maschile con toga dall’ampio sinus e volto assai lisciato; in basso gruppo di rotoli.
Sui fianchi, a sinistra due grifi di fronte fra i quali è una lunga e sottile anfora funeraria; a destra, a bassorilievo Pegaso alato con le zampe anteriori sollevate; in basso fra le zampe bacile dalle anse ritorte in alto, forse bronzeo. I grifi o le sfingi alate sui sarcofagi con Stagioni si ritrovano spesso, così in un sarcofago pisano (n. 36 Papini) in due del Pretestato (Wilpert III tav. 276, 2—
Il nostro sarcofago presenta sulla fronte una fusione fra il tipo strigilato con figure dei defunti alle estremità su sfondo costituito da parapétasma e quello con porta al centro. Per quanto concerne il primo tipo, un confronto abbastanza stretto è dato dal sarcofago del cortile del Museo Capitolino (che peraltro al centro ha soltanto un’ellisse con figura di Vittoria, e presenta un’alzata con scene di caccia ai lati del cartiglio rettangolare, (Inst. negg. 71. 2063, 2059, 2060; Helbig4 II n. 1191, Stuart Jones n. 18 tav. I) del Museo di Ostia con rappresentazione molto simile dei defunti (57. 1254, 1255) del Museo di Lione (Espérandieu III 1772) di Piazza Margana a Roma (Inst. neg. 68. 1212) del palazzo dei Conservatori in Roma (n. 821 Inst. neg. 71. 31, 7135). Il secondo tipo con porta della tomba al centro si trova su di un sarcofago di palazzo Colonna (Matz-Duhn II 2698) dove i quattro pannelli della porla sono decorati (di battente, chiave, serratura, figura danzante), di palazzo Taverna (con battenti chiave e serratura sui 4 pannelli della porta, Inst. neg. 60. 715) del Museo di S. Martino di Napoli (con pannelli con specchiature non decorate, Inst. neg. 55. 1322), di Genzano villa Rina (Inst. neg. 68. 4091 con battenti decorati di maschere gorgoniche e maschere leonine e porta socchiusa) di palazzo Barberini (con i 4 pannelli decorati di maschere leonine, e identici pannelli lisci in alto a cornici laterali curvilinee verso l’interno, Matz-Duhn 2695), del duomo di Genova (con 4 pannelli decorati di maschera leonina, silenica, chiave e serratura Inst. neg. 1934. 756), della chiesa Americana di via Nazionale in Roma (4 pannelli decorati, Inst. neg. 60. 888), di Poli presso Roma (Id. Inst. neg. 57. 935), di via della Scrofa 39 in Roma (id. Inst. neg. 60. 278), della cripta del duomo di Palermo (Alinari 33185; Tusa n. 53) ora al Museo Nazionale, della basilica di S. Gavino di Porto Torres (Pesce n. 62 fig. 128, sui pannelli della porta, ariete accovacciato nei due mediani e maschera leonina nei due inferiori, più ben sei pannelli profondi, alternati a due a due con gli altri, a cornici laterali curvilinee) del Museo tunisino del Bardo (Inst. neg. G 3. 392 con 4 pannelli a riquadri lisci concentrici), del duomo di Palermo a riquadri lisci e borchie all’incrocio degli stipiti (Tusa n. 51).
Quanto alla cronologia del sarcofago, essa può, anche, essere dedotta dallo stile e dalla acconciatura della figura femminile. L’andamento obliquo delle pieghe complicate nel panneggio, e soprattutto la disposizione della chioma raccolta ai lati del volto in due molli masse tondeggianti conducono più verso Giulia Domna che verso Giulia Mamea; saremmo per una cronologia verso il 210—
Dütschke n. 146;
Lasinio tavv. XXI—
Altmann p. 18;
Papini p. 28 n. 41;
Hanfmann II p. 6 n. 16, p. 163 n. 316; e I p. 230, 232.
© 1977. Description: Arias P. E., Gabba E., Cristiani E. Camposanto Monumentale di Pisa. Le Antichità. Pacini Editore, Pisa, 1977. P. 59—60, cat. A 8 est.