29. BUSTO CON TESTA DI IGNOTO (inv. 1914, n. 378). Figg. 30 a, b.

Basalto nero: alt. m. 0,65; della parte antica m. 0,25.

È antica la testa con la parte centrale e destra del collo; nessun restauro; la superficie è un po’ corrosa, ma non ha subito ritocchi. La parte sinistra del collo è supplita in stucco, il petto in verde di Prato. Busto moderno con tunica di bigio e mantello in fior di pesco. Supporto in marmo bianco.

Già nella Sala delle Iscrizioni (sec. XIX); attualmente nell’ultimo ripiano dello Scalone.

Amelung ha ritenuto, per l’uso del marmo nero, che il ritratto rappresenti un africano, ma esso non sembra avere caratteri di esotismo. La durezza della materia ha certo influito sulla squadratura geometrica delle forme, realizzate nello stile linearistico che succede, senza disgiungersene, alle ricerche del realismo analitico. Non si tratta di sintesi volumetrica, ma di forma semplificata, scarsamente strutturale. B. Schweitzer ritiene questo ritratto una copia della fine del I secolo d. C.; il colore della pietra, più che da intenti decorativi, può esser stato suggerito dalla necessità di adeguarsi ad un archetipo di bronzo. Ad ogni modo il fatto di esser stato replicato a distanza di tempo fa pensare che il ritratto rappresenti un personaggio noto, oppure che la riproduzione sia stata suggerita da esigenze di carattere familiare.

Bibl.:
H. Dütschke, Antike Bildwerke in Oberitalien, III, Leipzig, 1878, 361;
H. Brunn, P. Arndt, Griechische und römische Porträts, München, 1891 sqq., 208—209;
W. Amelung, Führer durch die Antiken in Florenz, München, 1897, 124;
B. Schweitzer, Die Bildniskunst der römischen Republik, Leipzig, 1948, p. 44, fig. 41;
G. A. Mansuelli, Sculture antiche degli Uffizi, Milano, 1958, tav. XXII.

Fot.: H. Brunn, P. Arndt, Griechische und römische Porträts, München, 1891 sqq., 208—209; Sopr. Gall. 102215, 102216.