Presumably from a workshop in Rome. Inv. No. 175.Venice, National Archaeological MuseumPhoto by Ilya Shurygin
Portrait of aт unknown man.
Presumably from a workshop in Rome.
Venice, National Archaeological Museum
(Venezia, Museo archeologico nazionale).
11. Busto maschile (inv. n. 175).
Marmo italico: alt. totale m. 0,37; dal mento all’apice del capo m. 0,23.
La conservazione, salvo qualche piccola scheggiatura alle orecchie e al collo, è eccellente. Tuttavia è da rilevare che le superfici sono state rilavorate in età moderna: il che giustifica la levigatezza quasi traslucida dei piani. Meticoloso appare il ritocco delle rughe, che non sembra però abbiano perso molto della loro originaria accentuazione.
Proviene dal legato Grimani del 1586. Si conserva nella sala IX del Museo.
Il busto, nonostante la sopralavorazione, è stato valutato di notevole interesse per la storia della ritrattistica romana in età tardo-repubblicana. Dopo il tentativo da parte del Curtius di identificazione con Silla, che ha trovato subito le vibranti opposizioni del Poulsen, del Sieveking e del Vessberg, il ritratto è stato attribuito ad un ignoto e datato intorno al 30 a. C.
Stilisticamente, mentre il Buschor l’ha ritenuto una copia romana, probabilmente di un artista greco connesso col «barocco» microasiatico, lo Schweitzer l’ha considerato un prezioso originale uscito dalle mani di un artista di stile eclettico, denominato «Meister des Venetianer Melanchonikers», nel quale convergono, in unitaria vitalità, elementi dello stile detto «pittorico-patetico» del gruppo di Pompeo tipo Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen (Poulsen, Les Portraits romains, I, p. 39 ss., n. 1, tavv. I—
I migliori confronti si possono istituire con le teste rispettivamente a Villa Doria Pamphili (Matz-Duhn, Antike Bildwerke in Rom, I, p. 496, n. 1832; Schweitzer, Bildniskunst, pp. 120, 125 ss., fig. 196) e a Palazzo Spada in Roma (Arndt-Bruckmann, nn. 379—
Non è inverosimile che per le stringenti consonanze tecnico-formali tutti e tre questi ritratti siano usciti se non dalla stessa mano, certo dalla stessa bottega di origine urbana, nel giro di pochi anni, forse non più di un quinquennio, come giustamente ha annotato lo Schweitzer, collocando per primo, in ordine di tempo, quello di Venezia a causa di una minore accentuazione dei tratti fisionomici.
Fot.: Museo, 1383, 1821, 1894; Fiorentini, 2707; Inst., 8281—
Data: museum annotation.
© 1968. Description: Traversari G. Museo Archeologico di Venezia. I ritratti. Poligrafico dello Stato, Roma, 1968. Pp. 28—29, cat. no. 11, ill. 11 a, b.