200—220 CE.
H. 0.67 m, L. 2.18 m, B. 0.65 m. Inv. No. A 10 int.Pisa, Camposanto MonumentalePhoto by Ilya Shurygin
Sarcophagus with a scene of the rape of Proserpina (the front side).
200—220 CE.
H. 0.67 m, L. 2.18 m, B. 0.65 m.
Pisa, Camposanto Monumentale.
A 10 int.
Alt. m. 0.67; lungh. m. 2.18; prof. m. 0.65. Figg. 91—
Privo di coperchio.
Da sinistra, sale sul carro Cerere, mentre l’auriga in aspetto femminile di Trepidatio, (per usare la simbologia robertiana!) frusta i 4 destrieri della quadriga. Sotto le zampe semisdraiata e col petto nudo, rivolta a sinistra, Tellus con cornucopia nella sinistra di cui resta un frammento. Si china verso di lei un genio alato, di cui restano le ali un frammento del braccio destro e un frammento del petto; alla sinistra di Tellus un cesto di fiori. Nella parte centrale Plutone, Proserpina e Venere; questa tiene con la sinistra il mantello ondeggiante e pone la destra sul vaso di fiori a lei vicino mentre volge lo sguardo verso Plutone; a sinistra di Proserpina, Mercurio; dietro Plutone, Minerva con elmo lancia e scudo, che alza la testa meravigliata. Davanti a lei Diana; a sinistra sopra Mercurio un dio montano vicino ad un albero. Proserpina è piegata in basso, il cesto dei suoi fiori è caduto vicino a Minerva: il caduceo di Mercurio forse c’è, a quanto si vede sul lato destro.
Dell’auriga della successiva quadriga resta la parte superiore del corpo.
II carro è con 4 cavalli e sopra vola una figura alata; la Tellus è nel solito atteggiamento, rivolta a sinistra con due Amorini ai lati di cui restano frammenti. Al disopra delle teste dei cavalli della quadriga di sinistra è stata scalpellata la superficie per ospitare l’iscrizione medioevale.
I sarcofagi più noti di questo mito e cioè del ratto di Proserpina, quello della Chiesa di S. Francesco d’Assisi di Messina, del Museo Archeologico di Firenze, Cavaceppi di Roma e della Cattedrale di Salerno, (Robert III n. 406) presentano uno sviluppo della scena abbastanza analogo al nostro.
p.104 Aggiungeremo il richiamo, per la prima metà a sinistra, del frammento di fronte di sarcofago della basilica di S. Felice a Cimitile presso Nola (Inst. neg. 65. 1186) della chiesa di S. Felice di Genova (Robert III 405, 1) e di Positano, chiesa del Rosario (Inst. neg. 71. 476).
Per la cronologia, siamo del parere che si tratti della prima metà del III e forse non dopo il 220 d. C. La conservazione non buona rende difficile il giudizio.
Dütschke n. 77;
Lasinio tav. CXXIX—
Da Morrona II p. 348;
Papini n. 75 p. 53;
Robert III 3 n. 409.
Iscrizione a sinistra della zona centrale, in due righe.
Misure: I riga, cm. 30,5 × 5,5; II riga, cm. 3,5 × 4,5.
SEPULCRUM SCORCIALU-/
PI
La famiglia Scorcialupi fu di origine nobiliare nel secolo XIII e fu poi dichiarata di Popolo nel secolo XIV, venendo a far parte della magistratura degli Anziani. Cfr. E. Cristiani, Nobiltà cit., p. 121 nota 148, e p. 432.
© 1977. Description: Arias P. E., Gabba E., Cristiani E. Camposanto Monumentale di Pisa. Le Antichità. Pacini Editore, Pisa, 1977. P. 103—104, cat. A 10 int.