11. Statua di togato con testa non pertinente (fig. 10)

Era nella Collezione Giustiniani a Venezia (con l’Augusto «di Velletri», ora al Louvre), da cui venne acquistata e trasferita a Roma dall’inglese Brown; passò quindi allo scultore Albacini, che, nel 1780, la restaurò e la vendette ai Musei, venendo inizialmente esposta nella Galleria delle Statue. Nel 1797 fu trasferita a Parigi, per poi tornare nel 1815 (con la definizione di «Giulio Cesare Pontefice»). La testa velata è in parte antica, ma non pertinente, e le mani sono moderne. La testa — integrata del velo sul capo, del naso, del labbro superiore e del collo — mostra il volto scavato e rugoso di un uomo anziano, rappresentato con i toni realistici di tradizione repubblicana e secondo uno stile consono ai lavori della prima età augustea (ca. 30—20 a. C.); probabilmente è tratta da un altorilievo sepolcrale e venne in età moderna rilavorata a tutto tondo. Il personaggio togato — integrato anch’esso della mano destra, con la patera, e della sinistra — è velato e nell’atteggiamento sacrale dell’offerente. La sua toga si caratterizza per l’ampio ripiegarsi ad «U» dell’umbo ed è attribuibile circa al 130—140 d. C.