First half of the 1st cent. CE. Inv. No. 314.Florence, Uffizi GalleryPhoto by Ilya Shurygin
Relief with Dionysiac scene.
First half of the 1st cent. CE.
Florence, Uffizi Gallery
(Firenze, Galleria degli Uffizi).
Relief with Dionysiac scene
First half of the 1st century AD.
Fine-grained marble Inv 1914 n. 314.
Provenance: formerly in the Palazzo Medici-Riccardi; entered the Uffizi in 1825.
Critics have surmised that the scene, with Dionysus surrounded by drunken Maenads, depicts an ecstatic Dionysiac scene practised by Athenian women and described by Pausanias (2nd century AD): the presence in the background of a tripod on a column with palm branches appears to tell us that the action is set in Delphi. The work can be assigned to the Neo-Attic school on the basis of a comparison with statues depicting dancing Maenads similar in both style and iconography. See, for instance, certain reliefs in Villa Albani in Rome, a well-head in the Sciarra collection and the relief with dancing Maenads on display in this very room (Inv. 1914 n. 318).
161. Rilievo: scena dionisiaca (inv. n. 314).
Marmo italico; alt. m. 0,37; largh. 0,45.
Ricomposto di due frammenti (la frattura segue il profilo, il fianco sinistro e la gamba, destra di Dioniso); in corrispondenza del volto e del braccio alzato del dio e dei piedi della figura seduta sono due macchie rossastre che sembrano provocate da ossido di ferro. Sono danneggiati il volto del dio e quello della menade riversa. I due frammenti sono tenuti insieme da due lastrine di. marmo applicate con gesso nella parte posteriore, nel senso della larghezza.
Nulla si sa della provenienza del rilievo, se non che prima di esser trasportato agli Uffizî era a Palazzo Riccardi, dove lo vide fra il 1775 e il 1780 J. L. David che disegnò il gruppo di destra (V. infra); non molto dopo lo copiò anche il Füssli in un disegno rappresentante Saul e la pitonessa di Endor. Era agli Uffizî nella Stanza dell’Ermafrodito. Attualmente non esposto.
La rappresentazione è evidentemente un centone di motivi diversi: la Chimairophonos di sinistra ha la sua ascendenza nei rilievi di cui al n. 15; il gruppo di destra ripete lo schema del gruppo della Niobide col fratello minore nella redazione del mito del V sec.(1), il Dioniso ripete un generico tipo tardo ellenistico, la Menade seduta con le braccia alzate non ha invece raffronti tipologici. Il rilievo stesso è discontinuo specie nel rendimento del panneggio ed è lecito nutrire forti dubbi sull’autenticità di questa piccola opera, dato il fatto che non si vede un nesso logico fra le varie figure, di cui la sola chimairophonos è un elemento di repertorio, mentre il gruppo di destra, per quanto derivato da un preciso modello, dovrebbe avere un significato particolare (la «Menade» riversa fra le braccia dell’efebo in clamide è colpita dall’epifania del dio?); d’altra parte la colonna acantina col tripode non sembra tradire la mano di un falsario e non è facile inserire questo rilievo nella serie delle pseudoantichità dei secoli XVI—
(1)Die Antike, Zeitschrift für Kunst und Kultur des klassischen Altertums, Berlin, IV, 1928, T. 5; Jahrbuch des deutschen archaeologischen Instituts, Berlin, XLVII, 1932, p. 50, Beil. I.
F. G. Welcker, Alte Denkmäler, I—
H. Dütschke, Antike Bildwerke in Oberitalien, III, Leipzig, 1878, 516;
Daremberg, Saglio, Pottier, Dictionnaire des antiquités grecques et romaines, Paris, 1877 e ss., fig. 2482;
S. Reinach, Répertoire de la Statuaire grecque et romaine, I—
Disegni e incisioni:
David (cfr. Guiffrey-Marcel, Inv. gen. des Desseins du Mus. du Louvre, IV, Paris, 1909, p. 96, n. 3312 (26133 bis)), 1775—
Füssli (London, British Museum, 1885, 3, 14) 1777;
Zannoni, cit.
Fot.:
Brogi 9619.
Info: the museum annotation.
© 1958. Description: Guido A. Mansuelli. Galleria degli Uffizi. Le sculture. Parte I. Istituto Poligrafico dello Stato. Roma, 1958, pp. 178—179, cat. no. 161, ill. 161.