The last years of the reign of Augustus.
H. 38 cm. Inv. No. 1.Ancona, National Archaeological Museum of Marche
Portrait of Augustus.
The last years of the reign of Augustus.
H. 38 cm.
Ancona, National Archaeological Museum of Marche
(Museo archeologico nazionale delle Marche).
Ritratto di Augusto capite velato
da Ancona, Palazzo Ferretti (via Guasco), a m. 9 di prof., anno 1863.
Ancona, Museo Archeologico Nazionale delle Marche inv. nr. 1.
Marmo bianco.
Alt. cm 38.
Stato di conservazione molto buono: solo una scheggia-tura alla punta del naso e qualche abrasione, soprattutto all’orecchio sinistro e nel bordo della toga corrispondente.
La testa è lavorata alla base del collo con andamento tondeggiante e doveva essere inserita nel tronco di una statua, lavorato a parte. La presenza del lembo della toga girato sulla parte posteriore del capo chiarisce che doveva trattarsi di una statua togata, nella quale il princeps era raffigurato nell’atto rituale dell’offerta religiosa, che comportava appunto la velatio capitis, come è documentato in molti casi, dalla statua celebre da via Labicana a Roma, al Museo Nazionale Romano, fino a diversi altri esempi anche in ambito provinciale(1). Il ritratto rientra nella tipologia cosiddetta “di Prima Porta”, numericamente quella più attestata nella ritrattistica del primo degli imperatori romani. A questa serie lo apparentano la disposizione delle ciocche sulla fronte, con le caratteristiche “tenaglia” al centro e “forcella” in corrispondenza dell’occhio sinistro, e anche le proporzioni generali del volto. Si deve però osservare qui una forte attenuazione della consueta forma triangolare del viso, che normalmente ha il mento piuttosto aguzzo: la mascella più larga dà qui al volto forme più allargate, soprattutto proprio nella parte inferiore. Assolutamente in sintonia coi tratti somatici consueti e attestati anche dalla tradizione letteraria (Suet., Aug., 79) — anzi, con una decisa propensione da parte dello scultore a sottolineare questo dettaglio — è il naso prominente e aquilino. Per quanto riguarda la disposizione delle ciocche frontali (com’è ben noto forse l’aspetto che più è stato considerato per la definizione tipologica dei ritratti di Augusto), osserviamo qui in realtà una non perfetta aderenza allo schema un po’ rigido del tipo Prima Porta, soprattutto nella più libera e “aperta” forma della “tenaglia”. E stato osservato che questa particolare soluzione richiama piuttosto alcuni ritratti normalmente attribuiti al cosiddetto “tipo Forbes”, ovvero quello considerato più tardo fra i tre definiti dalla critica recente, anteriore allo studio del Boschung(2): si veda ad esempio il ritratto del Museo del Louvre MA 1280, sul quale il Boschung costruisce peraltro una tipologia particolare(3). Il modellato del volto è morbido e non rinuncia a indicare alcuni dettagli che alludono a un’età non più giovanile, come i solchi naso labiali piuttosto profondi e il leggero infossarsi delle guance. Le rughe sulla fronte, tenui ma estese, danno un’espressione pensosa, frequente nel ritratto augusteo dei pieni e tardi anni del suo principato. Le orecchie non sono schiacciate sulla toga, ma rese accortamente di scorcio, evitando effetti goffi che talora si osservano nei tipi capite velato. Il taglio netto e spigoloso delle arcate sopraccigliari è invece nella tradizione delle soluzioni classicheggianti, assai predilette nei tipi Prima Porta, ciò che ha talora indotto a evidenziare in questo ritratto toni classicistici d’impronta greca(4).
Fra i tipi con lembo della toga sul capo possiamo richiamare certe affinità con la testa da Mérida (ivi, Museo Nacional de Arte Romano), che ritengo della media o tarda età augustea (Boschung D. Op. cit. S. 163 Nr. 130, Taf. 74 — cronologia alla prima o media età di Augusto, ma il ritratto di Mérida è stato datato anche fino all’età di Claudio) e con quella del Römisch-Germanisches Museum di Colonia (Inv. 74. 388), probabilmente proveniente dal Palatino, tipologicamente affine al ritratto del Louvre MA 1280 sopra citato, e che io credo databile tra la fine del principato di Augusto e gli inizi di quello di Tiberio(5). Questi confronti,
pertinenti allo stesso tipo statuario ma con caratteristiche del ritratto tipologicamente anche differenti, chiariscono come il caso di Ancona sia il frutto di una certa tendenza dello scultore a variare i dettagli, pur restando ovviamente nel solco di una rigorosa aderenza generale alle regole imposte dal ritratto ufficiale. L’opera è di buona qualità e si deve pensare a una bottega locale, ma di buon livello, attiva nella stessa città e in uno dei principali centri urbani della regione. Nulla invece si può dire di concreto circa la collocazione della statua: talora questo tipo, togato e col capo velato, è impiegato nei cicli onorari, come nel noto gruppo della basilica est dell’agorà di Corinto, che vedeva al centro la solenne immagine di Augusto capite velato, affiancata da quelle in nudità eroica dei figli adottivi Gaio e Lucio Cesari, cui forse si aggiunsero anche la statua togata e capite velato di Germanico e altre ancora(6).
Sulla base delle caratteristiche stilistiche la datazione più attendibile per l’Augusto di Ancona è agli ultimi anni del suo principato.
(1)Ср. Boschung D. Die Bildnisse des Augustus (Das römische Herrscherbild 1). Berlin, 1993. S. 96 ff.
(2)Ср. Zanker P. Studien zu den Augustus-Porträts, I. Der Actium-Typus // Abhandlungen der Akademie der Wissenschaften zu Göttingen 3 F., Bd. 85. 1978; Vierneisel K., Zanker P. Die Bildnisse des Augustus. Herrscherbild und Politik im kaiserlichen Rom. München, 1978
(3)Boschung D. Op. cit. S. 27 ff., 124 ff. — per il ritratto del Louvre: S. 129 Nr. 44, Taf. 36 f.
(4)Bonacasa N. Ritratto colossale di Augusto del Museo Greco-Romano di Alessandria // MDAIR. Bd. 79. 1972. P. 231 s.
(5)Boschung D. Op. cit. S. 126 Nr. 37, Taf. 40.
(6)Fittschen K. Die Bildnisse des Augustus // Saeculum Augustum / Hsg. G. Binder. Bd. 3. Darmstadt, 1991. S. 183 f., Taf. 28; Boschung D. Op. cit. S. 158 f. № 114, taf. 178; ср. прежде всего Rose C. B. Dynastic Commemoration and Imperial Portraiture in the Julio-Claudian Period. Cambridge, 1997. P. 138 f.
Cfr.:
Ciavarini C. Il Gabinetto Archeologico delle Marche. Ancona, 1884. P. 22;
Marconi P. L’Augusto di Ancona // Bolletino d’Arte. Vol. 26. 1932. P. 149—
Montini I. Il ritratto di Augusto // Civiltà Romana. Vol. V. Roma, 1938. P. 66 s.;
Kähler H. Die Augustusstatue von Primaporta. Köln, 1959. S. 22, Taf. 26 d;
Bonacasa N. Op. cit. P. 231 s., tav. 107, 1—
Boschung D. Op. cit. S. 30 f., 65, 140 № 66, Taf. 49.