Fourth style. 50—79 CE.
Painting by Giuseppe Marsigli (1795 — ca. 1835).
Tempera.
1826.
595 × 483 mm. Inv. No. 9774.Naples, National Archaeological Museum
Scenes of a dyeing shop (fullonica).
Fourth style. 50—79 CE.
Painting by Giuseppe Marsigli (1795 — ca. 1835).
Tempera.
1826.
595 × 483 mm.
Naples, National Archaeological Museum
(Napoli, Museo archeologico nazionale).
9.1. Pilaster of the fullers (“fullones”)
Masonry pilaster with painted plaster; 174 × 93 × 62 cm.
Naples, MAN; inv. 9774.
Pompeii, Fullonica of Veranio Ipseo (R. VI, 8, 20).
Second half of first century AD.
The pilaster is decorated on three of its four sides. The scenes depicted on two contiguous sides (the frontal and the right lateral) illustrate in a punctuated manner the various phases of activity of a fullonica, a woolworking shop. Immediately after the weaving, the piece of wool must go through the “fulling” process, in which it is immersed in large basins containing water and soda, and beaten with the feet of the fullers, as shown in the scene.
In the upper zone, a young man cards the cloth hung from a beam, using a large metal brush with sharp teeth, while on the right a young man advances, carrying a sort of wicker crate, on which the cloth has been stretched for its sulphur treatment, and the container holding, appropriately, the burning sulphur: above the crate is a little owl, protector of the fullers. Below, on the left, a woman examines a piece of cloth, borne by a maidservant.
In the lower register, the fullers wash clothes immersed in basins, beating them with their feet.
On the next side, above, is the press, in which cloth, placed on a plank of wood, is “ironed” with the pressure provided by two large screws.
In the lower register, two beams are draped with clothes; a young man in a short tunic, a worker, offers a garment to a woman who stands in front of him; they seem to turn to a seated female figure, who holds a small basin (?) in her hands. The painted decoration on the left face is preserved only in the upper zone: inside a sacred building, identified by slender columns which hold up a double-sloped roof, is depicted a nude Venus, represented in a style typical of the Hellenistic period, in the act of leaning with her left arm on a small pilaster, while holding with her right hand, the hem of a cloak which forms a wide curve behind her legs.
9.1. Pilastro dei “Fullones”
Materiale: Pilastro in muratura con intonaco dipinto.
Dimensioni: 174 × 93 × 62 cm.
Collocazione: Napoli, MAN; inv. 9774.
Provenienza: Pompei, Fullonica di Veranio Ipseo (R. VI, 8, 20).
Datazione: Seconda metà I sec. d.C.
Pilastro dei Fullones.
Il pilastro è decorato su tre delle quattro facce. Le scene riprodotte su due lati contigui (quello frontale e quello laterale destro) illustrano in maniera puntuale le diverse fasi delle attività di una fullonica, l’officina nella quale si svolgeva la lavorazione della lana. Subito dopo la tessitura, la pezza di lana doveva essere sottoposta alla follatura, immersa, cioè, in ampi bacini contenenti acqua e soda e pestata con i piedi dai fullones, come mostra una delle scene.
Nel registro superiore, un giovane carda la stoffa sospesa ad un asse, servendosi di una larga spazzola in metallo con punte acuminate, mentre da destra un altro giovane avanza, portando una sorta di gabbia in vimini, sulla quale veniva steso il tessuto per la solforazione, e il recipiente contenente, appunto, lo zolfo acceso: in cima alla gabbia è la civetta, protettrice dei fulloni. In basso, sulla sinistra, una dama esamina un pezzo di stoffa che le porge un’ancella.
Nel registro inferiore, i fullones lavano i panni immersi nei bacini, pestandoli con i piedi.
Sul lato attiguo, in alto è raffigurata la pressa, in cui le stoffe, poggiate sul piano di legno, venivano “stirate” con la pressione esercitata dalle due grosse viti.
Nel registro inferiore, su due assi sono sospesi dei panni; un giovane in corta tunica, un lavorante, porge un indumento a una donna che gli sta di fronte; ad essi sembra rivolgersi una figura femminile seduta, che tiene tra le mani un piccolo bacino.
La decorazione dipinta sulla faccia sinistra è conservata solo nel registro superiore: all’interno di un edificio sacro, individuato da sottili colonne che sostengono un tetto a doppio spiovente, è la figura di una Venere nuda, rappresentata nello schema consueto in età ellenistica, in atto di poggiarsi con il braccio sinistro su un pilastrino, mentre con la mano destra trattiene un lembo di un mantello che si dispone con ampia curva dietro le gambe della figura.
Exhibition “Homo Faber. Pompeii: Nature, Science, and Technology in a Roman Town”.
Image: Naples, National Archaeological Museum, Inv. No. ADS 296.
Catalogo generale dei Beni Culturali.
2021. Add. information: http://pompeiiinpictures.com.